Arriva il liceo «breve»: maturità in quattro anni
Sperimentazione al via dal 2017: in pole lo scientifico Martini di Mezzolombardo. Il governatore Rossi al ministro Giannini: «Concorsi per i precari abilitati». E lei: «Approfondirò»
TRENTO. Arriverà anche in Trentino, dal prossimo anno scolastico, il liceo «breve»: maturità in quattro anni per i geni o i secchioni, una classe di studenti che per competere con i loro colleghi diplomati dei maggiori Paesi europei, accetteranno di studiare per più giorni all’anno e per più ore a settimana, così da abbattere i tempi e sperare di entrare un anno prima nel mercato del lavoro.
Ad annunciarlo è stato ieri il governatore Ugo Rossi nell’incontro avuto con la ministra dell’istruzione Stefania Giannini, a margine del primo Forum spaziale internazionale che ha radunato a Trento i rappresentanti di 35 Paesi impegnati nella ricerca spaziale. «Partiamo prudenti - spiega Rossi - la sperimentazione sarà avviata in una classe di un liceo scientifico, vediamo come va per poi capire come è possibile ampliare. Dopo il recente decreto del ministero che ha autorizzato una sessantina di sperimentazioni in Italia, anche noi abbiamo deciso di camminare parallelamente al livello nazionale». In pole position per la sperimentazione trentina c’è il liceo scientifico Martini di Mezzolombardo, ma manca ancora l’ufficialità.
Di liceo in quattro anni aveva parlato per prima l’ex ministra dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, che nel 2013 aveva dato il disco verde a due sperimentazioni in due istituti privati, il Collegio San Carlo di Milano e il liceo Carli di Brescia. Studenti apripista di una generazione che a 17 siederà già sui banchi dell’università. La sperimentazione è poi stata estesa e oggi coinvolge 11 scuole, sei pubbliche e 5 private. Un ricorso della Cgil, accolto dal Tar del Lazio, aveva stoppato il progetto ma il Consiglio di Stato aveva poi ribaltato la pronuncia su appello dell’Avvocatura di Stato. E così l’ultimo decreto lo ha firmato la ministra Giannini a fine estate ed estende i «licei brevi» ad altre 60 prime classi dall’anno scolastico 2017/2018. Per candidarsi, le scuole devono dimostrare la qualità della propria offerta formativa specie sul piano dell’innovazione, dell’utilizzo delle tecnologie e attività di laboratorio: tra i requisiti vengono premiati gli istituti che hanno avviato il Clil (l’insegnamento di una disciplina in lingua straniera) e un percorso di alternanza scuola – lavoro. Gli studenti non potranno essere più di venticinque per classe.
Concorsi riservati ai precari. Il governatore ieri ha informato la ministra anche del fatto che la Provincia di Trento intende avviare un percorso per arrivare ad una norma di attuazione che preveda la possibilità di bandire concorsi riservati (o riserve all’interno dei futuri concorsi della scuola) per i docenti precari abilitati in Trentino. Una strategia adottata alla luce dei risultati del recente «concorsone», che tra vincitori e idonei non ha coperto tutte le cattedre vacanti: la Provincia ha messo a concorso 477 posti di ruolo, prevedendo l'ingresso di altri 123 docenti dichiarati idonei da far entrare nella scuola nei tre anni successivi. Giannini non è s sbilanciata: «Questa è una cosa nuova, devo studiarla, in questo momento non ho risposte», dichiara. «La ministra si è riservata di esaminare la norma approfondendola con i suoi uffici, per quanto ci riguarda noi iniziamo il percorso con la Commissione dei Dodici, per dare attuazione all’ordine del giorno approvato dal consiglio provinciale. Crediamo ce ne siano i presupposti», chiosa Rossi. La partita resta più che mai aperta.
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