Area ex Atesina, un piano di 4 milioni per qualificarla 

Il Comune ha avviato l’iter per la permuta con lo Scalo Filzi della Provincia Il progetto in attesa dei fondi europei prevede il parco e la piazza coperta



TRENTO. Il futuro dell’area ex Atesina si giocherà su due livelli: uno comunale e l’altro europeo. Il progetto realizzabile in minor tempo è quello dell’amministrazione comunale che a breve firmerà un protocollo di permuta con la Provincia che cederà l’ex Atesina in cambio dell’ex Scalo Filzi: parliamo di valori patrimoniali in permuta dagli 8 ai 10 milioni di euro per 18 mila metri quadrati di superficie. In attesa della definizione dell’iter del passaggio di proprietà, la Provincia concederà comunque l’utilizzo dell’area al Comune che è pronto ad investire fino a 4 milioni di euro. L’area verrà divisa in lotti indipendenti in modo tale che la riqualificazione possa avvenire anche in tempi diversi, ma quello che più conta è che il passaggio di proprietà escluderà la possibilità di realizzare ampi spazi commerciali. La prima realizzazione - come ha illustrato l’assessore Gilmozzi in occasione dell’assemblea pubblica di lunedì sera ai Solteri – sarà quella del parco (1 milione di investimento) previsto nella parte dell’area verso la chiesa e della piazza coperta (1 milione e mezzo). Nella stessa zona sarà realizzato un fabbricato destinati al cohousing per un costo stimato di 1 milione e 800mila euro. Circa 800 mila euro saranno destinati ai collegamenti ciclopedonali. Il parco avrà una superficie di 6 mila metri quadrati, 3 mila quelli della piazza coperta. A questo punto si aprirà la partita del collegamento con via Pranzelores per il quale il comune è in trattativa con i curatori fallimentari per l’acquisizione dei terreni oggetto di concordato.

Alla definizione si potrà portare a compimento l’antico progetto di una via Pranzelores che scorre parallela a Via Brennero, realizzando anche un insediamento residenziale destinato alla social housing. Ovviamente il finanziamento dovrà passare attraverso la discussione in consiglio comunale, ma sia il vicesindaco Biasioli che l’assessore Gilmozzi hanno confermato la disponibilità finanziaria. Parallelo, se possibile complementare, ma di fatto indipendente il finanziamento di 5 milioni di euro (20% dei quali a carico dell’amministrazione comunale) previsti dal bando europeo Urban Innovative Action per il quale entro il 30 marzo sarà depositato il progetto i cui vincitori saranno resi noti a settembre: «Con la premessa – ha spiegato l’assessora Maule – che dai fondi europei è già arrivato un milione di euro a finanziamento di vari progetti, per questo dobbiamo presentarne uno unico ma replicabile: quindi un progetto pilota. Dei vari temi di riferimento abbiamo scelto quello dell’adattamento climatico per una struttura che dovrà essere ad impatto energetico pari a zero». A partecipare non è solo Trento e la concorrenza sarà numerosa, ma il team creato dal Comune anche con quattro soggetti privati di valenza europea, è garanzia di competitività. L’importante che indipendentemente dall’esito del bando, il progetto comunale sarà realizzato. (d.p.,)















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