Apt in rivolta contro lo skibus romano

Trentino trasporti subissata da lettere di protesta. La ditta Trotta nel mirino: «Troppi disservizi, pronti a chiedere i danni»


di Luca Pianesi


TRENTO. "I nostri uffici stanno tenendo puntualmente nota di ogni singolo episodio e a fine stagione ci riserviamo la facoltà d’intervenire anche dal punto di vista economico", "di questa grave situazione che s’è venuta a creare vi riteniamo responsabili (…) ci riserviamo una quantificazione dei danni a consuntivo", "si chiede di riorganizzare il servizio (…) e di provvedere al risarcimento dei danni". A lamentarsi e a minacciare azioni risarcitorie sono praticamente tutti i principali enti dei comprensori sciistici della provincia, in ordine di trascrizione il Consorzio Andalo vacanze, il vicesindaco di Moena e la Comunità territoriale della Val di Fiemme. Destinatari dei reclami sono Franco Sebastiani, presidente di Trentino trasporti esercizio e Carlo Plotegher, responsabile marketing e del servizio skibus di Trentino trasporti, ritenuti responsabili di aver appaltato la prestazione d'opera a un’azienda che s’è distinta per "la moltitudine di incidenti occorsi, l’inadeguatezza dei mezzi utilizzati e la scarsità di dotazioni accessorie", questo scrive il presidente del consorzio skipass Paganella Dolomiti e Andalo vacanze, Gianmaria Toscana, a Trentino trasporti il 28 gennaio.

L’azienda in questione è Trotta bus, la ditta romana che a fine novembre si è aggiudicata l’appalto per il servizio skibus in provincia battendo i concorrenti del Consorzio trentino autotrasportatori, e che nelle scorse settimane era già stata oggetto di alcune inchieste giornalistiche sul Trentino. Il nostro quotidiano aveva già documentato incidenti e disservizi causati dall’azienda romana sulle strade dei diversi comprensori sciistici della provincia e oggi il tutto viene certificato da una serie di documenti ufficiali recuperati tra le decine di lettere di protesta inviate in queste settimane a Trentino trasporti. Da Andalo il presidente del Consorzio Paganella, Toscana, scriveva: "Al fine di rendere maggiormente chiaro il disagio subito, mi permetto di citare alcuni episodi che hanno segnato questo periodo della stagione come: molteplici e ripetute rotture dei mezzi (freni, collettore, perdita di olio, porte accesso bloccate, non funzionamento della retromarcia etc..), mancanza di gomme da neve sia posteriori che anteriori, posizionamento delle catene spesso non adeguate, solo sulle ruote posteriori, con palese difficoltà di governo dei mezzi che in più di un occasione sono scivolati di lato, bloccando il traffico e causando gravi momenti di paura alle persone a bordo". Mentre da Moena il vicesindaco Alberto Kostner comunicava il 17 gennaio a Trentino trasporti: "Ci viene segnalato dagli operatori del Centro del fondo Alochet che spesso gli skibus dedicati a quella tratta non effettuano la corsa o lasciano gli addetti per strada. (…) Ovviamente tali disservizi oltre a riflettersi negativamente sull’immagine della ns. località danneggiano la gestione del Centro del fondo in quanto gli addetti non riescono a garantire l’apertura del Centro se non improvvisando il trasferimento da Moena con altri mezzi di trasporto, e parimenti i clienti non riescono a raggiungere il centro". "Mi corre l’obbligo di comunicarvi che da quanto segnalato da diversi cittadini/utenti alla nostra Comunità – scriveva il 29 gennaio Raffaele Zancanella presidente della Comunità territoriale Val di Fiemme – ma anche all’Apt e all’Associazione albergatori alcuni disservizi e episodi di maleducazione continuano a verificarsi soprattutto da parte del vostro subappaltatore. La mancanza di professionalità degli autisti (ritardi, corse sospese, ecc.) piuttosto che il mancato rispetto degli accordi pattuiti, hanno portato sia alla richiesta di rimborso dei biglietti da parte di alcuni utenti del servizio, sia alla decisione di alcuni albergatori di non fornire più i ticket alla propria clientela". Da tutti viene lamentata la figuraccia fatta con turisti e visitatori e il coro unanime è di richieste di risarcimenti che rischiano di far schizzare alle stelle i costi finali del servizio.













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