Appalti all’Università, la Procura indaga
Nuovo blitz della Guardia di Finanza ieri mattina negli uffici dell’ateneo. Acquisito corposo materiale sugli incarichi esterni
TRENTO. Si allarga l’inchiesta della Procura di Trento e della Guardia di Finanza sugli appalti e gli incarichi esterni dell’Università. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Carmine Russo. Ieri gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Finanza si sono presentati in via Rosmini all’ufficio appalti dell’Ateneo e hanno acquisito corposo materiale, sia informatico che cartaceo, su decine e decine di appalti e incarichi esterni affidati dall’ateneo trentina.
Le fiamme gialle avevano già visitato lo stesso ufficio, come riportato dal Trentino, già negli ultimi giorni di aprile. Poi hanno sentito come persone informate sui fatti almeno una decina di dipendenti dell’Università che sono stati convocati in via Romagnosi. All’inizio, gli uomini della Finanza erano interessati a una serie di appalti per i quali non era neanche necessaria la gara, dal momento che avevano un importo modesto. Ma nel corso di queste settimane, l’inchiesta si è allargata. Dall’esito dei riscontri sono emersi nuovi elementi da approfondire. I racconti dei dipendenti dell’ufficio e anche i documenti che erano stati già acquisiti hanno spinto la Procura di Trento e le fiamme gialle ad acquisire nuovi elementi. Ovviamente, siamo ancora in una fase del tutto preliminare ed è tutto da verificare. Quello che è emerso, finora, però, fa capire che le indagini stanno assumendo proporzioni notevoli.
Ieri è stato convocato all’ufficio appalti anche il dirigente dei Servizi informatici dell’ateneo che ha fornito tutte le password per poter acquisire tutto il materiale in formato digitale. Si trattava di tutta la documentazione relativa a lavori, anche più consistenti rispetto a quelli che erano entrati nel mirino durante il primo blitz all’ufficio da parte delle fiamme gialle. Ma i finanzieri hanno acquisito anche il materiale cartaceo relativo ad appalti e incarichi.
L’ipotesi è che nell’affidamento all’esterno di questi incarichi siano stati commessi dei reati, a partire dalla turbativa d’asta. Sembra che l’inchiesta sia partita da un’impresa esclusa. Qualcuno che ha lamentato un presunto mancato rispetto delle regole. Da queste prime segnalazioni, la Finanza ha deciso di approfondire ed è arrivata fino al blitz di ieri. Il materiale acquisito ora dovrà essere controllato nei dettagli e anche spulciato a dovere. Ma le fiamme gialle e la Procura hanno già delle ipotesi di lavoro ben delineate. Il materiale acquisito ora sarà controllato dagli uomini della sezione anticorruzione della Finanza. Il lavoro, vista la mole della documentazione acquisita, si preannuncia come lungo e anche complesso. Quello che emerge è che si ipotizzano irregolarità di natura penale.
Il rettore Paolo Collini già in seguito alla precedente visita della Finanza aveva spiegato come l’Ateneo, per i grandi appalti, segua delle regole molto severe. Da vedere se la stessa rigidità si applica anche agli incarichi professionali o agli appalti di dimensioni più contenute. L’inchiesta, comunque, è all’inizio ed è presto per parlare di responsabilità. La Finanza sta lavorando alacremente, come accade sempre in questi casi. Le indagini hanno già conosciuto un salto ad appena un mese dal primo blitz nella sede dell’ufficio appalti. Adesso la lista degli appalti e degli incarichi esterni affidati dall’ateneo verrà passata alla lente di ingrandimento. Tra il materiale acquisito ci sono anche e-mail e comunicazioni con i vincitori dei vari lavori e degli incarichi.
Si tratta di vedere se tutto è a posto. Certo, il fatto che la Finanza sia tornata a prendere il materiale dopo aver sentito una decina di dipendenti dell’Università fa pensare che, nel frattempo, abbia acquisito elementi degni di essere approfonditi e studiati. Per avere degli sviluppi, però, ci vorrà non poco tempo, a giudicare da quanti documenti sono stati acquisiti.