Andreatta: «La Resistenza? Dev’essere permanente»
Il sindaco di Trento alla cerimonia ufficiale per il 69° anniversario della Liberazione. Corteo in centro storico
TRENTO. «La pace, la fratellanza europea, la difesa dei valori comuni di cui l'Europa si è fatta baluardo: questo il compito dei Resistenti dei nostri giorni». Lo ha detto il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, intervenendo a palazzo Geremia, a Trento, alla cerimonia ufficiale per il 69° anniversario della Liberazione. «La Resistenza non è finita il 25 aprile del 1945 ma, come ci insegna il maestro Andrea Mascagni, che noi ricordiamo oggi a dieci anni dalla morte, deve tradursi in un programma politico permanente», ha poi detto Andreatta il quale ha ricordato Rosario Serpe, ex presidente della sezione di Trento dell'Associazione nazionale ex internati, scomparso pochi giorni fa a 94 anni.
Dopo una messa in ricordo dei caduti nella chiesa della Santissima Annunziata in via Belenzani, sono state deposte delle corone d'alloro presso le lapidi di palazzo Thun e quindi in corteo le autorità con i cittadini hanno percorso le vie del centro storico deponendo altre corone davanti al palazzo della Provincia, in galleria Partigiani, in piazza Pasi e al monumento ai caduti in piazza Portela. Il corteo era accompagnato dal Corpo musicale Città di Trento e da gruppo di giovani del “Treno della memoria”, reduci da un viaggio al lager di Auschwitz, i quali hanno letto una loro testimonianza. Si è quindi tenuta la cerimonia ufficiale a palazzo Geremia. Sono intervenuti il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il presidente dell'Anpi del Trentino Sandro Schmid e Vincenzo Calì per la Fondazione Museo storico del Trentino. La corale “Bella Ciao” ha intonato canti partigiani.