Anche Fravezzi e Tarolli con Bizzo
L’ex assessore Pd lancia un progetto di civica e guarda al Trentino
BOLZANO. Non lo vogliono più chiamare disagio. «Parliamo di rappresentanza del gruppo italiano, che può essere debole, debolissima, addirittura monca. Parliamo di disuguaglianze». In ogni caso sala piena ieri per la prima uscita pubblica di «Noi per l’Alto Adige», il gruppo ex Pd di Roberto Bizzo, tra gli altri, Mauro Randi, Monica Franch, Luigi Tava, Claudio Volanti, Miriam Canestrini, Debora Pasquazzo, Mario Giovannacci. Oltre 200 persone nella sala di rappresentanza del Comune hanno seguito la mattinata di discussione attorno alla domanda «Autonomia e rappresentanza. L’orizzonte è regionale. Da mesi Bizzo prova a tessere alleanze in Trentino: «Ci serve massa critica». Ieri in platea, tra i trentini, l’ex senatore Ivo Tarolli, l’ex senatore Vittorio Fravezzi (Upt), in rappresentanza di Lorenzo Dellai, il gruppo di «Autonomia dinamica» (ex Patt). A che punto siamo?». Bizzo e l’organizzatore Luca Bertolini indicano il punto di domanda: «È ovvio che puntiamo alle provinciali, ma non si parte dalle risposte. Bisogna prima avere chiare le domande». Viene sondato il gruppo italiano con i suoi numeri in ritirata, le paure vere e percepite, le debolezze, le potenzialità. Ecco spiegati i relatori, invitati per le loro competenze, per ragionare su scuola, autonomia, corpi elettorali, lavoro, salute, religione e società: Hermann Atz, Luca Fazzi, Francesco Palermo, Cristina Zanella, Bruna Rauzi, Michele Buonerba, don Luigi Cassaro. Unanime la lettura: un gruppo italiano debole non aiuta nemmeno il gruppo dominante. Per il ruolo di moderatore, si è pensato infatti al giornalista Elmar Pichler Rolle, ex Obmann Svp, per le sue riflessioni recenti proprio sul gruppo italiano e la necessità di un quadro regionale. E mentre chiede agli italiani di «partecipare a pieno titolo all’autonomia», Pichler Rolle lancia una stoccata al suo partito per avere perso di vista l’insegnamento di Magnago «sulla necessità di rispettare gli equilibri tra alleati, perché se umili il tuo partner a Bolzano, poi a Roma...». La Svp di oggi invece, dice Pichler Rolle, «arriva perfino a scegliere i candidati altrui». Qualcuno dei relatori fa parte del nuovo progetto politico, nome provvisorio «Noi»? Bizzo risponde «con queste persone di valore parliamo e tanto». Prosegue il gioco del «chi c’era». Età media alta, cittadini, amministratori ed ex amministratori in periferia, sindacalisti. Molti mettono le mani avanti «sono qui per osservare», come l’ex assessora Claudia De Lorenzo, insieme a un gruppo della sua Lista civica per Caramaschi, Paolo Berlanda («guardo, sono critico su di loro e sul Pd...»). C’è Toni Serafini (Uil), Tila Mair (Cisl), Florian Kronbichler, Gianni Lanzinger, il sindaco di Vadena Alessandro Beati, Dario Stablum, Paolo Berloffa, Titti Boesso, Lino Morabito, l’ex vicesindaco di Bressanone Gianlorenzo Pedron, Luciana Fiocca, Luca Rossi (Coldiretti).