Amianto, 6.200 tetti contaminati
Mappati i siti pericolosi. Tra le zone a rischio Giudicarie e Valle dell'Adige
TRENTO. In Trentino sono 6.200 i tetti in amianto, per una superficie complessiva di 2,7 milioni di metri quadrati. È come se ci fossero 350 campi da calcio ricoperti da eternit. La pericolosità dipende dallo stato di conservazione, ma la cifra preoccupa e per questo la Provincia sta realizzando una mappa dei siti più a rischio per partire con le operazioni di bonifica.
L'amianto uccide ogni anno almeno 100.000 persone nel mondo. In Italia le vittime sono circa 4.000, ma il peggio - secondo l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - deve ancora arrivare. Questo insieme di minerali killer, infatti, è stato vietato nel 1992. Fino alla fine degli anni Ottanta è stato utilizzato per costruire navi, treni, auto e soprattutto edifici. Il materiale può essere resitito sui tetti, sui muri, nelle canne fumarie. In certi casi può essersi annidato nel corpo umano per colpire anche dopo 40 anni, causando soprattutto tumori ai polmoni.
Per questo, secondo l'Ispesl, il picco di mortalità arriverà tra il 2015 ed il 2018. Alla luce di questi dati è necessario passare alla fase di bonifica dei siti contaminati. Una legge del 2001 invita le Province a realizzare una mappatura della presenza di amianto sul territorio. In Trentino il censimento è iniziato alla fine del 2009 ed ha coinvolto Valsugana, Val di Non, Giudicarie, Alto Garda, Vallagarina, Rotaliana, Valle dell'Adige e Valle dei Laghi. In queste aree sono state riscontrate 3.872 coperture in cemento-amianto per una superficie di 1 milione e 878 mila metri quadrati. Nelle restanti valli di Fiemme, Fassa, Primiero, Cembra, Sole, Altipiani Cimbri e Ledro il censimento sarà completato entro il 2012.
La ditta Mivis, alla quale è stato affidato l'incarico, ha comunque già fatto una stima complessiva delle coperture in amianto nella nostra provincia: 6.200 tetti per una superficie di 270 ettari. Una volta terminata la fase di censimento, scatteranno tra il 2012 ed il 2013 i sopralluoghi per valutare la pericolosità dei siti. La pericolosità dipende dalla popolazione esposta e dal tipo di amianto presente, che può essere friabile o compatto.
Secondo le prime stime le zone più a rischio in provincia sono Vallagarina, Valle dell'Adige, Alto Garda e Giudicarie. Raccolte le informazioni sulla pericolosità, si stilerà una classifica dei siti prioritari per la bonifica. Nel corso degli anni Novanta sono state comunque già monitorate scuole ed ospedali, bonificando strutture pubbliche (come la sede del consiglio regionale) e private ad uso pubblico (come supermercati).
La Lega Nord, attraverso un'interrogazione, ha sollecitato la Provincia a portare a termine le fasi di censimento e bonifica. Intanto, il Partito democratico ha depositato un disegno di legge che prevede incentivi per le realtà che bonificano stabili a rischio. «È un tema delicato. Venerdì è in programma una riunione dei capigruppo - spiega Luca Zeni - e chiederemo che se ne discuta al più presto in consiglio». Realisticamente se ne discuterà in aula a gennaio.