Altoatesina morta per "sospetto morbo di Creutzfeldt Jacob"
La donna, 54 anni, è deceduta all'ospedale di Reggio Emilia. Si attende l'autopsia
BOLZANO. Una donna di 54 anni residente in provincia di Bolzano, ma domiciliata a Reggio Emilia, è deceduta ieri nel reparto di neurologia dell'arcispedale S.Maria Nuova per sospetto morbo di Creutzfeldt Jacob (encefalopatia spongiforme). Lo ha reso noto la direzione generale dell'azienda ospedaliera.
La donna era ricoverata dal 3 giugno. La causa di morte verrà confermata dall'autopsia, che sarà eseguita all'ospedale Luigi Sacco di Milano, attraverso analisi sul tessuto cerebrale della paziente.
"Si rende noto - si legge nel comunicato dell'ospedale di reggio Emilia - che nel pomeriggio di ieri è deceduta nel Reparto di Neurologia una paziente di 54 anni, residente in provincia di Bolzano, ma domiciliata in provincia di Reggio Emilia, per sospetto morbo di Creutzfeldt Jacob (encefalopatia spongiforme). La paziente è stata ricoverata nel nostro ospedale nella tarda serata dello scorso 3 giugno per disorientamento spazio temporale, rallentamento ideo-motorio e sintomatologia gastrointestinale iniziati nelle settimane precedenti.
Gli esami strumentali richiesti dal medico curante ed effettuati in regime ambulatoriale non avevano evidenziato specifiche patologie in atto. Un indagine elettroencefalografica eseguita presso la Struttura di Neurologia del nostro ospedale, viceversa, aveva evidenziato alterazioni di tracciato che hanno suggerito l’opportunità del ricovero".
"Durante la degenza - prosegue la nota - il quadro neurologico è progressivamente peggiorato e, in data 11.06, le analisi condotte sul liquido cerebro spinale hanno mostrato una positività patologica ad una proteina frequentemente presente nelle encefalopatie spongiformi. Il quadro clinico è costantemente ed ulteriormente peggiorato nelle settimane successive, fino al decesso in data 07.08. La causa di morte verrà confermata a seguito di un’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano, attraverso analisi condotte sul tessuto cerebrale della paziente".