«Altalena»: fuoco contro le indagini di Bisesti
Il dibattito infiamma la politica: «Le azioni intimidatorie preoccupano. La libertà della scuola va difesa»
TRENTO. Si alimenta il fuoco delle reazioni politiche contro l’assessore Bisesti, in merito alla posizione sul video natalizio “Altalena” realizzato dagli alunni delle classi dell’Istituto Comprensivo Trento 6.
Futura 2018 «si augura che il neo assessore non ritenga davvero di procedere con i paventati approfondimenti e raccolta di materiale, con metodo intimidatorio e lesivo dell’autonomia scolastica, della libertà di insegnamento e del diritto dei bambini e delle bambine ad essere accompagnati nel loro percorso formativo da adulti». Zanetti (Civica Trentina) ritiene invece «opportuna la scelta di Bisesti di intraprendere un approfondimento sulla questione». Condivisa la scelta dell’ Istituto, parlare di rispetto, diritti, eguaglianza e principi base che andrebbero insegnati ogni giorno in ogni contesto sociale ai bambini. È giusto, ma non quando questi appaiono strumentalizzati politicamente».
«Alla scuola si chiede di essere l’ambiente nel quale si impara a capire la realtà e quindi il mestiere di cittadino; in cui si educa alla convivenza democratica; in cui l'alunno viene sostenuto nella progressiva conquista della sua autonomia di giudizio e nel suo inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali. A questo compito hanno assolto in maniera egregia tutti gli adulti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto educativo culminato nel delizioso prodotto che abbiamo avuto modo di apprezzare in rete». Così Liberi e Uguali del Trentino. «Sono state molto gravi dal nostro punto di vista le affermazioni della consigliera Rossato che ha, con pericolosa superficialità, giudicato e condannato l’uso di una parco da parte di una “categoria” di bambini. La facile deriva razzista emergente da quelle parole viene in parte banalizzata con un “sono stata fraintesa” dall’altra giustificata e cavalcata con accuse di strumentalizzazione addirittura a carico di una intero istituto. Preoccupano non poco le azioni intimidatorie come la raccolta di documentazione “per fare luce” sulla ipotizzata “strumentalizzazione dei bambini” cosi come le lamentele della consigliera che dichiara di aver ricevuto insulti irripetibili quando lei stessa non si rende conto di aver cominciato questo modus operandi» chiude il consigliere comunale Andrea Maschio del M5s.