Allarme rosso sulle piste da sci: 1800 feriti in Trentino
Inverno di super lavoro per gli agenti di Polizia in servizio nei comprensori della provincia
TRENTO. Torna la neve e torna marcato anche il pericolo valanghe. Due giorni di perturbazione hanno portato in quota, sopra i mille metri, circa 60 centimetri di manto nevoso per la gioia degli amanti dello sci. E intanto, la Polizia di Stato rende noti i numeri dell'attività svolta fino ad ora dai 74 agenti che in Trentino vigilano sugli sciatori: fino ad ora le persone soccorse sono 1800. A fornire le cifre, che ben illustrano l'immensa mole di lavoro svolta anche quest'anno dagli uomini in divisa che operano nei 17 distaccamenti della nostra provincia, è il vice questore aggiunto Salvatore Ascione, dirigente della Squadra Volanti e responsabile degli agenti sulle piste: «La maggior parte degli incidenti sono da ricondurre a cadute o scontri con gli sci. In questo caso i soccorsi sono stati 1.326, poi ci sono quelli prestati agli snowboardisti (41) e infine i soccorsi verso bambini caduti dagli impianti piuttosto che persone scivolate davanti alla biglietteria per fare lo skipass (54)». Ma oltre a garantire i soccorsi i poliziotti in servizio sulla neve si occupano di prevenzione. Fino al 16 febbraio le sanzioni date agli sciatori sono state 202: 28 per il mancato uso del casco, 155 per la violazione di norma comportamentali come la velocità eccessiva o il non rispetto della segnaletica. La maglia nera per le sanzioni va alla stazione sciistica di Alba di Canazei con 19 multe per velocità. «Abbiamo sanzionato persone anche per l'abuso di alcol sulle piste - continua il dirigente - il problema c'è soprattutto a Pampeago: là abbiamo dato 6 multe. Diciamo che non è vietato bere alcol in quota, ma non bisogna abusarne e, cosa ancora più importante, se si è ubriachi non bisogna assolutamente mettere gli sci e sfrecciare a tutta velocità. Per la propria incolumità si consiglia l'uso del casco a qualsiasi età e del paraschiena per gli snowboard. Infine commisurare la velocità alle proprie capacità e in base alle condizioni del manto nevoso. Prestare sempre soccorso quando ce n'è bisogno e avvisare gli agenti in servizio». Un appello ad un comportamento corretto in pista arriva anche dal direttore della scuola di sci di Fai della Paganella, Maurizio Tasin: «In pista si possono raggiungere, anche senza rendersene conto, i 70 km/h, soprattutto quando le piste sono lisce. Paradossalmente questa nevicata aiuterà a diminuire la velocità in pista». Ma alcuni consigli vanno sempre dati: «Preferire le prime ore del mattino per sciare, le piste sono tenute meglio, riposarsi quando si è stanchi, indossare il casco, ma soprattutto usare la testa e moderare la velocità. Scegliere la pista adeguata alle proprie capacità sciistiche, non scegliere una nera se non si è in grado solo per raccontarlo agli amici e al contrario, se si è esperti, non sfrecciare a uovo su una pista azzurra tra gli sciatori alle prime armi». L'attenzione questo week end va soprattutto allo sci fuori pista. «Il pericolo valanghe - spiega Roberto Misseroni, direttore della scuola provinciali per tecnici del Soccorso Alpino - è aumentato con le ultime precipitazioni. Ora è marcato 3. Le zone più a rischio sono quelle del Basso Trentino, ma anche nelle zone più ventose. Il manto consolidato non lega particolarmente con la neve soffice e asciutta appena caduta. Il rischio di valanghe è maggiore in prossimità di creste, canali e al limite della vegetazione. Prima di mettersi in moto, valutare bene l'itinerario, rimanere su pendii non troppo inclinati e mantenere il più possibile una traccia che segua le dorsali». Ricordarsi infine che si rischia fino all'arresto se si provoca una valanga.
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