Alla festa della famiglia si incontrano 1200 persone

La mattina all’Auditorium e al parco Santa Chiara, il pomeriggio in Duomo Don Dell’Eva: «Una rete per sentirsi parte della comunità cristiana»


di Paolo Piffer


TRENTO. Da tutta la provincia sono attese 350 famiglie, più di 1200 persone di cui 600 bambine e bambini fino ai 12 anni. Oggi in città, la mattina all’Auditorium e al parco Santa Chiara, il pomeriggio tra piazza Duomo e la Cattedrale, esordio per la festa diocesana “La Chiesa formato famiglia”. Con ospiti di richiamo come la tuffatrice Francesca Dallapè e suor Roberta Vinerba, esperta di educazione all’affettività e alla sessualità. In forse Oreste Castagna, conduttore della Melevisione, popolare trasmissione televisiva in onda su Ray Yoyo, a causa di un improvviso abbassamento di voce. Se dovesse dare forfait previsto l’arrivo del Cuoco Danilo (Bertazzi) dello stesso programma che vanta schiere di piccoli fan. All’Auditorium, a partire dalle 10, saranno protagonisti del talk show “Educare oggi: dono e responsabilità”, condotto dalla giornalista Rai Lorena Bianchetti. Supermario si occuperà dell’intrattenimento del mezzogiorno mentre l’animazione per i bambini è affidata a Giacomo Anderle e Alessio Kogoj con lo spettacolo “Fagiolo”, tra giochi per tutti i gusti. Dalle 14,30 in piazza Duomo il “Grande gioco delle famiglie”, alla scoperta della Cattedrale dove il vescovo Bressan celebrerà la messa (ore 16,30). Chiusura serale con un quadrangolare di calcetto all’oratorio del Santissimo. “Questa festa è la risposta all’invito rivolto dal vescovo Bressan a tutta la diocesi perché partecipi al giubileo della Cattedrale, agli 800 anni dall’inizio della sua costruzione - afferma don Albino Dell’Eva, delegato vescovile per la pastorale della famiglia che organizza l’appuntamento -. Abbiamo quindi pensato di coinvolgere le famiglie, che saranno le vere protagoniste della giornata, per questa ricorrenza. É anche un modo per far scoprire a tanti la nostra Cattedrale, i significati che riveste, religioso, storico, culturale, artistico”.

Con quali obiettivi è stata pensata la festa?

Oltre alla partecipazione delle famiglie al giubileo, il secondo scopo è quello di fare in modo che le famiglie si sentano parte della Chiesa locale perché oggi, rispetto ad una volta, per loro è forse più faticoso sentirsi dentro la comunità cristiana. Possono essere più vicine alla parrocchia, se la frequentano, ma è più difficile raccogliersi intorno ad una diocesi, ad un territorio più vasto, al proprio vescovo. Il terzo obiettivo è quello di far incontrare tante famiglie, motivarle ad essere parte viva della comunità cristiana, sognando di istituire una rete tra loro e noi, tra il centro e la periferia, tra città e paesi.

Recentemente, Papa Francesco, nel messaggio rivolto alla Settimana sociale dei cattolici, ha ribadito l’importanza della famiglia basata sul matrimonio uomo-donna. E’ ancora un messaggio attuale in una società così secolarizzata?

Certamente. Perché un valore rimane tale indipendentemente dal contesto. É vero che sempre più si ha una visione alternativa della famiglia. Ma la Chiesa non può che proporre ciò che è nel disegno di Dio in merito alla famiglia. Tutto ciò non preclude che si pratichino altre modalità. Esperienze che però non si ispirano all’esperienza cristiana.

Tanti politici, tra cui molti credenti, da sempre parlano di famiglia. Nei fatti, è tutelata?

Guardi, per alcuni aspetti ci sarebbe da vergognarsi per il poco che si fa in Italia. Specialmente in confronto a Paesi molto più laici dei nostri, penso alla Francia e al nord Europa. Basti guardare a quanto queste realtà hanno investito nelle politiche di welfare familiare e di promozione della natalità. Con risultati significativi. Da noi la famiglia rimane un’ideale, ma nei fatti…

Come intravede il futuro dell’istituto familiare?

Sono realista e vedo che l’istituto familiare è perlomeno discusso, non da tutti apprezzato, anche perché ci sono esperienze di convivenza alternative. Ma ascoltando tanta gente ogni giorno il sogno di una famiglia rimane un’ideale molto sentito.

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