Alcol, divieto notturno in tutta la Portèla
Il Comune estende l'ordinanza ad altre 10 tra vie e piazze. Dalle 21 alle 7 proibito l'asporto, consumo libero solo nei locali
TRENTO. Stop alla vendita notturna di alcolici da asporto in tutto il rione della Portèla. Non solo controlli di polizia e repressione: Palazzo Thun combatte il degrado con l’arma della prevenzione. L’alcol è fra le concause degli episodi incivili, ai danni dei monumenti soprattutto ma con ripercussioni sulla percezione di sicurezza dei cittadini, denunciati a più riprese dai residenti nella zona e non solo.
Il sindaco ha così deciso di inasprire il provvedimento assunto un mese fa. Con un'ordinanza entrata in vigore con l'inizio del nuovo anno e che sarà operativa fino al 31 gennaio prossimo, il sindaco ha deciso di estendere a via Prepositura, piazza Leonardo da Vinci, piazza della Portella, via Roma, via Torre Vanga, via Pozzo, via delle Orfane, vicolo Colico, piazzetta Lainez e via Cavour i divieti già introdotti all'inizio di dicembre per piazza Santa Maria Maggiore, vicolo Morosante, piazzetta 2 settembre 1943 e via San Giovanni “per garantire alla zona - recita una nota del Comune - una migliore vivibilità e sicurezza”.
In particolare dalle 21 alle 7, in tutti i giorni della settimana, “è vietata la vendita per asporto o la cessione a terzi, a qualsiasi titolo, di bevande alcoliche e superalcoliche da parte di chiunque risulti, a vario titolo ed in forme diverse, autorizzato e legittimato alla vendita al dettaglio per asporto di tali prodotti”. La possibilità di somministrare bevande alcoliche e superalcoliche è limitata esclusivamente all'interno dei pubblici esercizi autorizzati.
Ciò significa che il consumo nei locali continua ad essere coonsentito: il provvedimento colpisce - in particolare - quei piccoli spacci di cibo e bevande che restano aperti fino a tarda ora, dove vanno a rifornirsi alcuni individui ritenuti responsabili di comportamenti incivili e lesivi del decoro urbano. La prima misura era stata decisa dal sindaco il 7 dicembre, ma c’era stato subito chi aveva osservato come la zona interessata fosse troppo circoscritta. In particolare Alberto Pattini, capogruppo del Patt, e i rappresentanti del “Comitato per la Rinascita di Torre Vanga”avevano chiesto un’estensione del provvedimento alle vie limitrofe. «Siamo contenti che finalmente l’ordinanza che avevamo invocato sia uscita - aveva detto Nicola Guanti, del comitato - ma rimaniamo in attesa che sia estesa alle altre vie della zona e che venga rinnovata a fine gennaio. Non è questione di movida: gli spacciatori da una certa ora in poi si ubriacano selvaggiamente acquistando alcolici in negozietti di alimentari dove trovano la birra a basso prezzo».
Il rinnovo c’è dunque stato e l’estensione pure. Pattini aveva condizionato la fiducia delle Stelle alpine alla giunta Andreatta, in difficoltà dopo il siluramento della delibera sulla riorganizzazione del personale impallinata dai franchi tiratori, proprio all’adozione della linea dura contro minacciava la sicurezza e il decoro in Santa Maria. «C’è questa banda di spacciatori che si ubriaca dopo il “lavoro”», aveva detto il capogruppo del Patt. «Gli escrementi, il vomito e la pipì sulle mura della chiesa del Concilio sono ricorrenti».
Severe le sanzioni per chi non rispetta il divieto: da 250 a 1.500 euro. Sospensione della licenza per tre giorni se la violazione sarà ripetuta due o più volte.
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