Agli intermediari 30 centesimi per ogni ora 

Sono state scoperte anche delle società che procuravano i braccianti trattenendo una provvigione



TRENTO. Da una parte il lavoratore, dall’altra l’azienda agricola, in mezzo gli intermediari. Durante i due mesi di attività, che i militari dei comandi provinciali di Trento e Bolzano hanno portato avanti in collaborazione con il personale dell’ispettorato del lavoro di entrambe le province e, in una decina di casi, insieme ai funzionari dell’Inps, sono stati scoperti 5 intermediari abusivi - una persona fisica e quattro società, due italiane e due romene - che procuravano i lavoratori alle aziende impegnate nelle raccolte. Lo facevano senza essere iscritti all’apposito albo professionale presente al Ministero del lavoro. È emerso così, che la «persona fisica» aveva procurato 4 braccianti ad un’azienda agricola (che è altoatesina) che lo aveva contattato. L’intermediario, un macedone già con precedenti di abusiva intermediazione, percepiva 12 euro per ogni ora di lavoro di ciascun dipendente e tratteneva per sé una percentuale come provvigione. Durante l’esame della documentazione, invece, i finanzieri hanno scoperto che una delle società romene aveva stipulato un contratto con un agricoltore della Bassa Atesina. Contratto nel quale, alla società di intermediazione, venivano riconosciuti 30 centesimi di euro per ogni ora di lavoro dei braccianti impiegati dal datore di lavoro. Per tutti questi soggetti è scattata la denuncia per intermediazione illecita di manodopera, reato punito con l’arresto fino a sei mesi e l’ammenda da 1.500 a 7.500 euro.













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