Affitti in nero, in due nei guai 

Avevano nascosto redditi per 270 mila e 90 mila euro. Controlli della Finanza su Booking e Airbnb



TRENTO. Ormai è diventato un business vero e proprio. Sono tantissimi, diverse centinaia, i proprietari di seconde o terze case che invece di affittarle in maniera tradizionale, le mettono a disposizione dei turisti tramite portali internet come Airbnb o Booking. Le case sono occupate per meno tempo e rendono anche di più perché i turisti sono pronti a pagare bene per appartamenti arredati con gusto e che si trovino nei posti strategici. Però, e in molti lo dimenticano, bisogna pagare le tasse anche su questa attività. In molti non lo fanno, un po’ perché le norme non sono sempre chiarissime e un po’ perché pensano di farla franca. Questo perché adesso non c’è più l’obbligo di registrazione dei contratti di affitto che durano meno di 30 giorni. Però, la Guardia di Finanza controlla e becca sempre più spesso i furbetti delle seconde case. E’ quello che è successo nei giorni scorsi con il gruppo di Trento comandato dal tenente Antonio Perrone che ha scoperto due furbetti che avevano nascosto al fisco redditi da fabbricati rispettivamente per 270 mila euro e 90 mila euro. Ora i due proprietari di casa rischiano una grossa multa per tutte le imposte non pagate più gli interessi. E dire che se la sarebbero potuta cavare pagando la cedolare secca del 21% dell’incasso. Infatti, le imposte possono essere pagate in due modi in questi casi. O con il modello F24 con la cedolare secca oppure con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo e, in questo caso, la tassazione sarà equivalente allo scaglione Irpef di appartenenza.

Andando ai due casi specifici, la Finanza li ha scoperti andando a indagare sui siti internet e sul portale web alloggiati della Questura. Infatti chi affitta anche per un solo giorno è tenuto a dichiarare in Questura chi ospita e da qualche anno si può fare per via telematica. Non dichiarare la presenza di ospiti residenti in altre regioni è un reato penale e lo è anche per chi svolge questa attività in maniera saltuaria. Per questo molti presentano la documentazione in questura e poi non pagano le tasse.

E’ quello che avevano fratto i due proprietari di case pizzicati dalla Finanza. Il primo, che ha evaso le imposte su 270 mila euro, ha ereditato 7 appartamenti tra la val dei Laghi e Riva del Garda. Da anni li affitta ai turisti tramite i portali internet per somme anche consistenti. Tanto che questa è diventata la sua attività principale. La Fionanza ha calcolato che l’uomo ha, appunto, incassato in 5 anni 270 mila euro di affitti, ma non ha pagato un euro di tasse. I finanzieri hanno calcolato il suo giro d’affari anche rintracciando gli ospiti e facendo richieste ai portali in questione. Così è emerso che l’uomo incassava più di 50 mila euro all’anno, tanto che tra il 2012 e il 2017 avrebbe incassato appunto 270 mila euro. L’uomo adesso dovrà pagare le tasse su questa somma. Si tratta di almeno 90 mila euro ai quali si dovranno sommare anche interessi e sanzioni.

Storia simile quella del proprietario di un grosso alloggio a Baselga di Pinè. Una grande casa con 30 posti letto che l’uomo affittava anche a gruppi molto numerosi senza pagare un euro di tasse dal 2012. In questo caso, gli affitti incassati totalmente in nero ammontano a 90 mila euro. Entrambi i proprietari di casa riceveranno la cartella dell’Agenzia delle Entrate nei prossimi giorni. (u.c)













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