Addio a Trento Fiere, eventi a rischio
Entro il 2016 in via Briamasco arriverà la mensa universitaria. Incognita sul polo espositivo, dubbi del Comune sulla newco
TRENTO. Trento Fiere sarà incorporata in Patrimonio del Trentino e diventerà interamente pubblica, partecipata dalla stessa Patrimonio e dal Comune di Trento. Un progetto che fa parte del piano di riassetto delle società di sistema della Provincia: lo scorso dicembre la giunta Rossi aveva approvato l'aumento del capitale sociale di Patrimonio spa attraverso il conferimento delle azioni di Trento Fiere per 8,2 milioni e ieri mattina il passaggio di azioni è stato presentato agli azionisti di minoranza della società (Regione, Camera di commercio, Isa, Sait, Intesa Sanpaolo) convocati in assemblea. Un’informativa durata poco più di mezz’ora ma che apre una serie di interrogativi su cosa sarà dell’organizzazione degli eventi e degli spazi espositivi della città di Trento.
Accanto alla partita del nuovo assetto societario, la notizia che i responsabili di Patrimonio (nuovo socio di maggioranza) hanno portato in assemblea è che entro il 2016 negli spazi di via Briamasco cominceranno i lavori per fare posto alla nuova mensa universitaria, così come l’ateneo ha concordato con Comune e Provincia con l’obiettivo di avvicinarsi alla nuova biblioteca universitaria quasi pronta alle Albere. Il risultato è che gli spazi per fiere ed eventi si dimezzeranno, dagli attuali 5 mila metri quadrati a circa 2500. E l’Università si prenderà anche parcheggi e magazzini. Di fatto è l’addio al polo fieristico cittadino. Lo conferma l’assessore comunale alle attività economiche Roberto Stanchina: «Ragionare sulla metà degli spazi, che già oggi non sono enormi, e soprattutto su un uso promiscuo a un’altra attività, diventa difficile da gestire».
Nella sua delibera di inizio dicembre, la giunta provinciale aveva ipotizzato la nascita di una nuova società ad hoc per gestire l’attività espositiva e l’individuazione di nuovi spazi fieristici in destra Adige, all’ex Italcementi. Ma su entrambi i progetti gravano pesanti incognite. Dai mercatini di Natale alla Mostra dell’Agricoltura, dalla Casolara a Idee Casa, passando per Mondo Donna, Fa’ la cosa giusta, Idee Benessere: gli eventi organizzati da Trento Fiere, con i loro centinaia di migliaia di visitatori, rappresentano uno dei biglietti da visita di Trento sull’esterno.
Sulla newco l’assessore Stanchina si muove con la massima cautela: «La politica deve capire se una nuova società può stare in piedi ed è in grado di sostenersi, certo non possiamo pensare che mentre lavoriamo ad un riordino delle spa pubbliche, ci sia il rischio di dare vita ad una società in perdita». Chi entrerebbe nella nuova spa? Con quali risorse? «Le variabili sono tante - spiega Stanchina - stiamo facendo degli approfondimenti e servirà anche una consulenza specifica per valutare la sostenibilità dell’operazione». L’alternativa è far gestire gli eventi fieristici all’Apt, ma anche questa soluzione presenta grossi dubbi: «Da statuto l’Apt fa promozione turistica, non organizza eventi», conferma Stanchina, «il timore che questa strada possa non essere percorribile è concreto, dovremo approfondire». Ieri all’assemblea di Trento Fiere l’assessore ha sollecitato tutti gli azionisti a sedersi al più presto a un tavolo per fare il punto sulla programmazione degli eventi per il 2017 alla luce dei nuovi scenari. C’è poi il nodo della nuova area espositiva. All’Italcementi? «Di sicuro i miracoli non li facciamo - mette le mani avanti Stanchina - è impossibile pensare di allestire degli spazi in 8 mesi».
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