Abusivi in Ztl, ancora 150 multe al giorno 

Varchi elettronici da agosto, ma ancora tante violazioni. Si salvano solo i residenti che non hanno rinnovato il permesso


di Sandra Mattei


TRENTO. A distanza di più di cinque mesi dall’introduzione dei varchi elettronici, che controllano gli accessi in Ztl e non perdonano gli automobilisti che sono senza permesso o non rispettano le fasce orarie, le violazioni sono ancora centinaia. Lo conferma il comandante della polizia locale, Lino Giacomoni, che parla di circa 150 violazioni in media al giorno. Erano circa 250, nei primi mesi di entrata in vigore delle telecamere. La casistica di chi si vede arrivare le multe per i varchi è varia: c’è chi non ha realizzato che sgarrare di pochi secondi dalle fasce orarie non perdona, chi invece si è dimenticato di rinnovare il permesso per l’accesso alla Ztl.

E non mancano i casi eclatanti, come quello del pasticciere Fabrice Asensi, che ha collezionato un centinaio di multe per essere entrato in centro storico per consegnare croissant e macarons al Bar Excelsior, della sua socia Daniela Giupponi, ma si è reso conto delle violazioni solo quando due mesi dopo hanno iniziato a fioccare le multe. È successo che il pasticciere francese, dopo un periodo di vacanza, a fine agosto, non aveva realizzato che sgarrare sulle fasce orarie per la consegna della merce in centro, sarebbe costato caro. Ammontando ogni violazione a 95,75 euro (ridotta al 30 per cento se si paga entro 5 giorni), il conto per lui è salito a quasi diecimila euro. Altri commercianti hanno totalizzato una quantità analoga di multe, per aver dimenticato il rinnovo del permesso per la consegna di merce nella zona vietata. Per quest’ultimi, per ora, la polizia locale chiuderà un occhio. «Abbiamo stabilito la linea morbida - afferma il comandante di vigili Lino Giacomoni - per chi ha dimenticato di rinnovare il permesso di cui era già in possesso. Per loro, residenti o commercianti che siano, visto che si tratta di una distrazione plausibile, facciamo pagare solo una sanzione e abbuoniamo le altre. Ma è una linea di condotta provvisoria, perché se è lecita una dimenticanza, passata la novità, non possiamo più transigere».

Per chi, come il pasticcere Fabrice, ma sono tanti altri i commercianti che hanno sforato le fasce, non resta che rivolgersi al giudice di pace.

L’avvocato del pasticciere, Lorenzo Eccher, sta percorrendo la strada di un accordo, in base al principio che ha fatto chiudere un occhio per la dimenticanza del rinnovo. «Per via analogica - spiega Eccher - se la polizia considera una superficialità da perdonare il mancato rinnovo del permesso, così ritengo si possa far rientrare la mancata osservanza delle fasce da rispettare. Mi sembra che il comando, prima contrario a questa interpretazione, ora sia più disponibile all’accordo». Vista comunque la gran quantità di violazioni, Paolo Biasioli, assessore all’urbanistica, ha intenzione di convocare i rappresentanti della polizia e dei commercianti, per capire la casistica delle violazioni e cercare di trovare soluzioni, forse per una comunicazione che non è del tutto efficace.















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