A22, sì alla concessione per 30 anni

Canone di 1,4 miliardi, 550 milioni per il tunnel del Brennero. Ora la società dovrà acquisire le quote dei privati



TRENTO. Concessione fino al 2045, con un canone di 45 milioni all’anno e la messa a disposizione dei 550 milioni accantonati del fondo ferrovia che saranno utilizzati per finanziare il tunnel del Brennero. La firma di ieri al ministero dei trasporti - tra il ministro Graziano Delrio, i governatori Ugo Rossi e Arno Kompatscher in rappresentanza della Regione (socio di maggioranza) e delle Province di Trento e Bolzano e tutti gli altri soci pubblici di A22 - mette fine a anni di trattative, promesse e delusioni e dà il via libera alla proroga trentennale della concessione alla futura società in house Autobrennero spa, interamente a capitale pubblico. Il protocollo impegna le parti a porre in essere tutte le misure per dare attuazione all'accordo.

I numeri dell’intesa. L’accordo parla di una concessione trentennale con un canone vicino agli 1,4 miliardi spalmato su 30 anni che prevede un versamento di circa 45 milioni ogni 12 mesi. Contestualmente vengono messi a disposizione i 550 milioni del fondo ferrovia che verranno utilizzati per il finanziamento delle opere legate sia al tunnel di base del Brennero sia alle tratte di accesso. Prevista una massiccia iniezione di investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture, nonché per la manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto autostradale, stimabili in circa 3,5 miliardi. Sul fronte delle tariffe, il protocollo prevede che non vengano aumentate oltre il tasso d’inflazione programmata ma anche il recepimento della direttiva europea eurovignette, con cui sarà possibile adottare pedaggi più alti per i mezzi pesanti più inquinanti.

Rossi: «Accordo storico». I governatori Rossi e Kompatscher parlano di «traguardo storico»: «Abbiamo portato a termine un percorso lungo e ricco di ostacoli, si tratta di un grande risultato, in grado di rafforzare ulteriormente la nostra autonomia, perché grazie a questa intesa, il Trentino e l’Alto Adige potranno essere protagonisti delle politiche del trasporto e della mobilità sul proprio territorio, in un'ottica di sostenibilità ambientale e di conservazione. I vantaggi della proroga trentennale della concessione dell’A22 saranno concreti e visibili dai cittadini e avranno ricadute positive per sia per il sistema economico che per la tutela dell’ambiente».

Delrio: percorso innovativo. Ora l’accordo sarà notificato all’Ue, poi si lavorerà al testo della convenzione con il piano economico-finanziario. Ma per il ministro il protocollo «avvia un percorso fortemente innovativo per le concessioni autostradali e rappresenta la prima sperimentazione in Europa di società a intera partecipazione pubblica. Le condizioni poste per la concessione prevedono controllo delle tariffe, certezza degli investimenti, armonizzazione delle opere e impegno per la sostenibilità: è un inizio che determina un percorso obbligato e toglie incertezze in futuro, ci sono investimenti quantificabili e sblocchiamo anche i finanziamenti alle tratte ferroviarie del Brennero». «Mi complimento con gli enti locali - ha detto Delrio - che oggi con coraggio si assumono la responsabilità della gestione nel segno della qualità. Nessun regalo, come qualcuno ha erroneamente detto, ma, al contrario, la tutela dell'interesse pubblico».

Le quote dei privati. Si apre ora la partita per acquisire le quote dei soci privati, il 14,16%: il valore - che dovrà essere definito nei dettagli da un advisor - è stimato in 150 milioni. Lo scorso 10 dicembre l’assemblea dei soci di A22, all'unanimità, aveva deliberato di condividere l'obiettivo di trasformare l'Autostrada del Brennero in una società totalmente pubblica, ma nei giorni scorsi Attilio Schneck, presidente di A4 Holding che controlla Serenissima Partecipazioni (che ha una quota di 4,23%) ha alzato la posta: «Usciremo dall’A22 se avremo il via libera alla Valdastico Nord». Parole a cui Ugo Rossi replica così: «Questa trattativa non c’è mai stata, la Valdastico è un’altra partita e noi siamo seduti a un tavolo con Stato e Regione Veneto con spirito di leale collaborazione».

(ch.be.)













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