A Trento ci sono 362 contagiati, a novembre erano più di 2.500
Il sindaco Ianeselli si fa forte dei dati incoraggianti ma raccomanda cautela: «Andiamo verso un alleggerimento delle misure, ma non dobbiamo pensare che le precauzioni non servano più, basta guardare quello che succede all'estero»
TRENTO. I dati sulla diffusione del Coronavirus a Trento, disponibili da qualche mese sul sito del Comune, sono in netto miglioramento. Basti pensare che il 25 novembre scorso c'erano in città 2.501 positivi mentre ieri, 11 aprile, ne sono stati contati 362. Anche i nuovi contagi sono calati drasticamente: se a novembre scorso in alcuni giorni sono state toccate punte di 418, ieri invece i nuovi contagi sono stati solo 12 e negli ultimi giorni si sono attestati poco sopra alla ventina.
Con uno sguardo a questi dati incoraggianti, il sindaco Franco Ianeselli ha lanciato un messaggio, reduce dalla riunione settimanale della sua giunta: «Queste sono giornate di decremento del contagio, per questo abbiamo deciso di riaprire il mercato del giovedì e di ripristinare le bancarelle nella loro postazione originaria in via Verdi. Andiamo verso un alleggerimento delle misure, ma non dobbiamo pensare che le precauzioni non servano più. Se diamo uno sguardo a cosa succede al di fuori dell'Italia, vediamo che in Cile c'è un numero di contagi altissimo nonostante il gran numero di vaccinazioni. Questo succede anche perché la riapertura delle attività è stata affrettata. Diversa la situazione in Israele, che si è mosso in modo diverso: qui all'alta percentuale di persone vaccinate corrisponde un numero di contagi molto basso. Dobbiamo fare tesoro di queste esperienze visto che anche noi ci stiamo avvicinando a un periodo di eventi. L'apertura della città dovrà essere graduale, l'importante è che tutti ci sentiamo responsabili».
Il sindaco si è poi soffermato sulla situazione di difficoltà delle categorie economiche della città: «Siamo in contatto con la Provincia per quanto riguarda le misure di sostegno. L'Amministrazione comunale interverrà con altri provvedimenti a integrazione di quelli provinciali. Stiamo anche pensando di rateizzare il pagamento della prossima bolletta rifiuti per le attività in sofferenza».