A Trento è arrivata la zanzara coreana
Trovata ieri in via Muredei. Come la «tigre», si nutre di sangue e può trasmettere una serie di malattie. E resiste al freddo
TRENTO. A Trento è arrivata anche la zanzara coreana. E’ più grande della tigre, di colore nero, screziata di bianco anche sulle zampe. Poco aggressiva, punge durante il giorno e resiste al freddo perché “indossa il cappotto”. E’ stata trovata ieri a Trento, nel corso delle operazioni di disinfestazione del quartiere di San Pio X. I tecnici dell’ Azienda Sanitaria la hanno scovata in via Muredei, grazie alle ovitrappole della Fondazione Mach che, grazie al programma Lexem, monitora la presenza e la diffusione di specie cosiddette aliene sul territorio provinciale.
La zanzara coreana è endemica nella provincia di Belluno. Da lì si è diffusa in Valsugana. Questa specie aliena è del genere della zanzara tigre, potenzialmente può trasmettere dunque malattie esotiche.
«Al momento non crea problemi - spiega Annapaola Rizzoli, dirigente del centro di ricerca della Fondazione Mach - è meno aggressiva della zanzara tigre». A Trento fece la sua timida comparsa l'anno scorso. Gradisce la zona in quanto ricca di “cibo”. Così ieri, mentre le lance dell’ Azienda Sanitaria bonificavano un intero quartiere in seguito al caso di Dengue che ha visto protagonista proprio un residente, le ovitrappole catturavano un esemplare di zanzara che va in letargo tardi e che non teme affatto le basse temperature.
La coreana resiste al freddo più della tigre. «Sul dorso ha un pellicciotto - prosegue la dottoressa Rizzoli - la zanzara tigre va in letargo alla fine di ottobre, si risveglia a maggio. Anche la coreana si risveglia a maggio, ma va in letargo a novembre». A livello mondiale, la diffusione di queste specie aliene rappresenta un problema non indifferente. In America vi sono Stati che hanno imposto particolari divieti, niente fiori freschi al camposanto, solo di plastica e tasse per le zanzare tigre. Queste specie sono invasive. Hanno una grande capacità di adattamento. Privilegiano la convivenza con l'uomo. Vivono bene, dunque, nelle zone urbane e peri urbane. La tigre era un parassita delle scimmie che poi si è adattato all'uomo, a causa della sesta estinzione che non risparmia nemmeno le scimmie.
La tigre, e dunque anche la coreana, che le somiglia molto, porta malattie esotiche e sviluppa, nel tempo, una certa resistenza agli insetticidi. Questo tipo di zanzare non si estingue, si diffonde. Letteralmente, si sposta sulla terra con ogni mezzo. Viaggia: a bordo di navi, camion, merci, persone. Zanzara tigre e zanzara coreana hanno fame di sangue. Sono ematofagi, si cibano di sangue, per potersi riprodurre. Se non mangiano sangue non fanno uova. Nel caso della tigre, una volta adulta è la femmina che punge: assume sangue che poi utilizza per la produzione delle uova. Può trasmettere virus, come Dengue, Cicungugna e Zika Virus. La storia della tigre inizia nel basso Trentino, agli inizi degli anni 90. Oggi è diffusa in valle dell' Adige fino a Bolzano, in Valsugana, Valle di Non, Valle dei Laghi e Vallagarina. Ad oggi la coreana è già presente in Valsugana.