A Transacqua l’asfalto è fatto con la gomma

E’ stato messo in opera nelle vie Miniere e Sanguarna: in tutto 1.500 metri Lo realizzano Consorzio Estrattivo Trentino, EcoPneus e Laboratorio di Isera


di Marika Caumo


TRANSACQUA. Asfalto gommato green, il paese primierotto fa da pioniere. Venerdì scorso infatti sono stati posati i primi 1.500 metri di “bitume modificato” su via Miniere e via Sanguarna, frazione di Ormanico, arterie che, dopo gli scavi per la rete del teleriscaldamento, avevano bisogno di essere ri-asfaltate.

«L'amministrazione del sindaco Marino Simoni fin da subito ha creduto nel nostro progetto, accettando di testare per la prima volta in Trentino questo prodotto», spiega Michele Gubert, coordinatore di un progetto che coinvolge Consorzio dei Comuni Trentini, Consorzio Estrattivo Trentino, EcoPneus e Laboratorio di Isera con lo scopo di creare in provincia una filiera completa che dal pneumatico esausto arriva a produrre polverino di gomma attraverso una tecnologia nuova.

Già perché l'“asfalto gommato” o “silenzioso”, si ottiene riciclando i vecchi pneumatici, che anziché finire nell'inceneritore vengono disgregati mediante la nuova tecnologia waterjet, ovvero attraverso getti d'acqua ad altissima pressione che polverizzano la gomma e la devulcanizzano senza ulteriori passaggi. Nell'arco di sette minuti la carcassa del copertone può essere separata in granulato (utilizzato per le coperture dei campi da calcio in erba sintetica e delle piste d'atletica), acciaio di ottima qualità e soprattutto il polverino di gomma(in inglese reclaim rubber), che da circa trent'anni viene impiegato negli Stati Uniti come additivo per i bitumi, ma non solo, migliorando le prestazioni di durata e resistenza degli asfalti, abbattendo i costi di produzione. Un prodotto che è scarto per gli impianti meccanici e che qui contribuisce a creare un asfalto che, ammette Gubert, costa un 10-15% in più di quello tradizionale, ma è un costo che in realtà nel tempo diventa risparmio.

«E' più elastico, resiste meglio a buche, deformazioni ed escursioni termiche e quindi ha una maggiore durata, circa 3-4 anni in più, e minori costi di manutenzione», spiega. La caratteristica principale è la sua fonoassorbenza, ovvero la capacità di ridurre il rumore di scorrimento del traffico del 30%. E' soddisfatto l'assessore comunale Claudio Lucian, che ha seguito i lavori di posa, eseguiti dalla ditta Zuliani di Primiero. «Abbiamo fatto questo intervento perché siamo sensibili agli aspetti ambientali e quindi al recupero e riciclaggio di questi materiali, ma anche per motivi economici: è un prodotto che ci farà risparmiare in quanto dura di più, e si sa le strade vanno tenute sempre in ordine- spiega -. Ora vedremo i risultati ma dai calcoli fatti è un asfalto che riduce la rumorosità e filtra meglio la pioggia. E' indicato per zone di pianura, ad alto scorrimento, noi siamo in una situazione estrema e vedremo come si comporta».

Una prova dimostrativa di una innovativa tecnologia dunque quella fatta a Transaqua, con il nuovo manto che a breve sarà sottoposto a varie prove, dai test con auto elettriche per verificarne la fonoassorbenza a quelli sul fresato. Le risposte ottenute serviranno per fornire ulteriori dati ai Comuni interessati ma anche a migliorare questa tecnologia, che ha nelle piccole difficoltà logistiche e nel costo più alto i suoi punti deboli. «Siamo già al lavoro per realizzare un nuovo prodotto, tutto trentino, che abbia le stesse caratteristiche ma costi inferiori, così da poter essere applicato non solo nei tratti dove c'è più rumore ma in tutte le strade», conclude Gubert.

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