A Pergine l’unione degli anziani non si fa
La presidente del Circolo: «I tempi non sono maturi. Noi e il Movimento decanale abbiamo anime troppo diverse»
PERGINE. Unire le associazioni e realtà che si occupano degli anziani, o quanto meno giungere ad una forma di coordinamento che, salvaguardando le singole peculiarità, consenta un’unica programmazione dell’attività, a tutto vantaggio della categoria è possibile? L’interrogativo si pone all’indomani della festa per il 30° di fondazione del Circolo comunale pensionati e anziani, caratterizzata dalla presenza di tante autorità e dalla partecipazione di rappresentanze di tutte le associazioni ed enti perginesi che si adoperano, anche in momenti e forme diverse, per la terza e quarta età.
Nel corso dell’evento ne ha accennato durante la messa il parroco don Remo Vanzetta, poi anche il sindaco Silvano Corradi, dando così vigore alla possibilità di una forma di collaborazione più incisiva dell’attuale, anche se per il momento non ci sono stati incontri a livello di direttivi per affrontare il tema. Nella pineta a monte di Fornace, oltre ai soci del Circolo, oltre 200, era rappresentato il Movimento Pastorale Decanale, l’Auser Pergine, gli anziani della S. Spirito con il presidente Marco Casagrande. Una presenza rilevante nonostante il tempo incerto, che ha motivato ad intervenire le autorità con considerazioni e assicurazioni di sostegno delle iniziative della categoria, con grande soddisfazione dei dirigenti del circolo, della sua presidente Carmen Osler in particolare. Proprio alla presidente, con un’esperienza di quasi vent’anni alla guida del circolo e una passata partecipazione attiva nell’Auser, abbiamo chiesto se l’idea di unificare le varie realtà degli anziani, sia di possibile.
«Il problema ce lo siamo posto più volte anche noi, dopo che da qualche anno la collaborazione con il Movimento decanale è attiva per certe attività, uscite culturali e gite in particolare. Il Circolo comunale ha una consistenza di quasi 500 soci, il Movimento molti di meno, forse un centinaio, ma quello che in un certo senso ci divide è forse l’anima delle due associazioni, più indirizzato a momenti di divertimento e svago, pur con momenti di formazione e riflessione il nostro, più legato forse ad aspetti religiosi e di meditazione l’altro. Per questo progetto i tempi non sono forse ancora maturi, ma è possibile arrivare ad un coordinamento di molte iniziative, salvaguardando le peculiarità di ciascuna».
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