A Kobane dormitorio e scuola per i bimbi orfani
TRENTO. Le tragiche e scioccanti immagini del corpo esanime di Alan, il bambino di 3 anni che perse la vita nel 2015 nel Mediterraneo, avevano fatto il giro del mondo, aiutando a sensibilizzare le...
TRENTO. Le tragiche e scioccanti immagini del corpo esanime di Alan, il bambino di 3 anni che perse la vita nel 2015 nel Mediterraneo, avevano fatto il giro del mondo, aiutando a sensibilizzare le popolazioni rispetto ai drammi della guerra in Siria e delle traversate che i profughi compiono. Proprio allo scomparso bambino curdo-siriano è stato dedicato un progetto, dal nome “Alan’s rainbow”, di cui, con il finanziamento della Provincia, si è fatta promotrice l’associazione trentina Dsf, “Docenti senza frontiere”, in collaborazione con Uiki (Ufficio informazione Kurdistan di Roma). Un progetto che ha aiutato a realizzare un complesso residenziale e scolastico per gli orfani di Kobane, piccola cittadina situata nel nord della Siria al limite del confine con la Turchia. Una città in cui il numero di orfani è estremamente elevato: su una popolazione di 40mila abitanti sono circa 800 i bambini senza un genitore e 62 sono privi di entrambi. Assume quindi una grande importanza la realizzazione di un dormitorio, che potrà ospitare 100 bambini, ed una scuola che aprirà le porte a circa 500 alunni.
In una conferenza stampa nella giornata di ieri l’assessora provinciale alla cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari, Silvia Defrancesco e Michele Toccoli di Dsf, insieme a Tommaso Baldo della Fondazione Museo Storico di Trento, hanno presentato il progetto, portando anche le “esperienze sul campo” fatte nelle ultime settimane.
Nel mese di giugno, infatti, una delegazione composta da alcuni membri di Dsf, Tommaso Baldo e Lorenzo Giroffi, reporter de “Gli occhi della guerra”, sono stati a Kobane. Nel corso della visita è stato anche possibile apporre la targa della donazione all’ingresso dell’edificio del dormitorio: la costruzione del complesso è infatti quasi completata e i primi “ingressi” dei bambini sono previsti per settembre. Con la guida della dottoressa Jeen Khaled dell’università di Aleppo, inoltre, la delegazione ha potuto ammirare numerosi reperti archeologici risalenti anche al periodo assiro (circa 200 a.C.): in un’area dalla grandissima valenza storica come quella di Kobane tecnici e studiosi locali auspicano di trovare una migliore sistemazione e promozione di questi manufatti, conservati attualmente in un caveau. Un altro progetto a cui Docenti Senza Frontiere, in collaborazione con l’università tedesca di Tubinga, vuole dare il suo apporto. (l.d.d.)