A Caldes il depuratore per 7 comuni
Lo ha deciso la Provincia: l'impianto verrà costruito in località Prada
CALDES. Un depuratore per sette comuni. Questa l'intenzione che la Provincia porta avanti per realizzare un impianto che servirà i comuni di Terzolas, Caldes, Cavizzana, Cis, Livo, Bresimo e Rumo, con la capacità di assorbire in caso di necessità parte delle utenze di Malé.
L'impianto sorgerà sul territorio di Caldes, sulla sinistra orografica del Noce a valle di Ponte Stori, in località "Prada". Per discutere del progetto, giovedì si è riunito a Caldes un consiglio comunale informale, nel corso del quale i tecnici della Provincia con il responsabile dell'ufficio depuratori e collettori Mauro Groff, hanno illustrato i termini della nascita di questa importante opera pubblica.
Un piano, quello del depuratore, che negli ultimi tempi ha subito cambiamenti decisi nella sua dislocazione e nelle dimensioni. Dapprima infatti si ipotizzava di realizzare due piccoli depuratori, dalle parti di Bozzana per la bassa valle e l'altro in Val di Non a servizio dei comuni del Mezzalone. Poi è maturato il cambiamento di rotta, che ha portato ad optare per un'unica struttura di medie dimensioni, più conveniente economicamente ed efficiente dal punto di vista del funzionamento e della manutenzione, ma naturalmente diversa per impatto sul territorio. Da qui la comunicazione all'amministrazione comunale di Caldes e la convocazione del consiglio informale per assumere le necessarie informazioni: un'amministrazione che ha ora pochi giorni per dare un parere e presentare osservazioni sulla dislocazione che la Provincia propone per l'impianto, di indubbia utilità per un ampio tratto di valle ma che pone interrogativi per quanto riguarda il possibile impatto paesaggistico.
«Abbiamo poco tempo per dire la nostra - spiega il sindaco Antonio Maini - le ragioni addotte dalla Provincia sono di tipo tecnico ed economico, di efficienza e di facile raggiungibilità; da parte dei tecnici provinciali abbiamo avuto ampie rassicurazioni, ci viene garantito il mascheramento dell'impianto, la lontananza dal centro abitato di Bozzana, l'assenza di successive preclusioni urbanistiche nella zona e la completa sicurezza del sito contro eventuali esondazioni; i costi saranno dati dalla costruzione dell'edificio, dalla apertura della strada di accesso e ancora più dalla posa della condotta principale e di quelle che da ciascun comune convergeranno verso il depuratore. La Provincia - conclude Maini - ci chiede un parere per quello che compete all'amministrazione comunale, ovvero per la parte urbanistica; da parte nostra vi sarà attenzione nel presentare le esigenze dell'amministrazione, consapevoli dell'importanza di garantire la fattibilità di un'opera fondamentale».