Trento, pusher nigeriano rimane giorni con gli ovuli di droga nella pancia
I carabinieri lo hanno arrestato in piazza Dante per resistenza a pubblico ufficiale, subito dopo averlo visto ingoiare i sacchetti. La Tac ha mostrato la presenza nella pancia degli involucri: sono serviti quattro giorni per liberarsene, mettendo a rischio la propria vita
TRENTO. I carabinieri della Compagnia di Trento, lo scorso lunedì, durante un servizio di contrasto allo spaccio di stupefacenti, hanno arrestato in piazza Dante, nei pressi della Stazione ferroviaria, E.P. 20enne nigeriano. L’uomo è stato notato nei giardini in atteggiamento sospetto; i militari hanno del Radiomobile hanno deciso di sottoporlo a un controllo, ma alla loro vista l’uomo ha reagito violentemente, ingoiando poi tutti gli involucri contenenti, verosimilmente, stupefacente.
Bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, è stato sottoposto a controllo in ospedale: nella Tac è emerso che ha ingerito 23 corpi estranei, irregolari, poi risultati essere ovuli di stupefacente. Lo spacciatore, dopo tre giorni di degenza ospedaliera, costantemente piantonato dai Carabinieri, si è alla fine liberato degli involucri, pari a circa 7 grammi di eroina. A quel punto è stato denunciato anche per il reato di detenzione finalizzata allo spaccio di stupefacenti e all’atto della dimissione, dopo la convalida dell’arresto, il giudice gli ha imposto la misura cautelare del divieto di soggiorno nel comune di Trento.
Va detto che il giovane ha corso un grosso rischio, rimanendo per oltre tre giorni con parte degli ovuli nell’organismo e il pericolo della rottura con conseguente dispersione dello stupefacente nell’organismo, che ne avrebbe messo a repentaglio la vita.