Trento, fattura di 3 euro dell’Apss a una donna deceduta
Come compartecipazione alle cure palliative. Zeni (Pd) interroga la giunta: “Burocrazia cinica”
TRENTO. A volte la burocrazia, nel farsi veicolo di servizi importanti e preziosi come quello delle “cure palliative”, riesce a diventare dapprima fredda e poi perfino tragicamente cinica e ridicola.
In proposito – e sulla scorta di uno specifico caso – il consigliere provinciale Pd Luca Zeni he presentato una interrogazione dopo che l’Azienda sanitaria trentina ha inviato una richiesta di compartecipazione alla spesa per le “cure palliative”, per la somma di 3 euro, alla persona destinataria di tali cure, purtroppo scomparsa da oltre due mesi.
" Al di là della più che comprensibile amarezza dei familiari – scrive Zeni - ciò che colpisce è la pervicacia di certa ottusità burocratica. Infatti, non essendo stato ovviamente pagato l'importo richiesto alla defunta, con vera solerzia l’Apss ha provveduto ad inviare un sollecito di pagamento al “cliente” inadempiente, con il conseguente aggravio delle spese”.
Il Consigliere, prendendo spunto da tale paradossale vicenda, interroga la Giunta provinciale per sapere se l'utenza, sotto una soglia minima, può essere esentata dalla compartecipazione alle spese per le “cure palliative”; se l’Apss, avendo una sua banca dati, non è in grado di inviare costi e solleciti ai familiari viventi anziché ai defunti; se si è conoscenza delle procedure connesse all'azione di recupero crediti nei confronti di una persona deceduta e dei suoi eventuali eredi.