Trento e Bolzano sono le province italiane più “mother-friendly”
Nel rapporto sulla maternità in Italia le due province occupano in primo e il secondo posto
TRENTO. Il Rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2021” di Save the Children presenta una fotografia delle regioni italiane e delle loro azioni e politiche in rapporto alla maternità.
In particolare il report valuta, attraverso 11 indicatori elaborati dall’Istat, la condizione delle madri in tre diverse aree: quella della cura, del lavoro e dei servizi.
Nel quadro generale al primo posto c’è la provincia di Bolzano seguita da quella di Trento.
La Provincia di Trento primeggia nell’ambito dei “Servizi” offerti a supporto della maternità (l’Alto Adige è al quinto posto) e si posiziona seconda nell’area della “Cura” con al primo posto Bolzano e al terzo posto nell’area del “Lavoro” con Bolzano che guida questa specifica classifica.
I risultati più virtuosi si registrano ancora una volta tra le regioni del Nord: i numeri mostrano la costante crescita delle Province autonome di Trento e Bolzano seguite da Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Umbria. Fanalino di coda Campania, Calabria, Sicilia e Basilicata.
Ecco il quadro che emerge dal 6° Rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2021” di Save the Children. Le mamme con figli minorenni in Italia sono poco oltre i 6 milioni.
Su 249.000 donne che hanno perso il lavoro nel 2020, 96.000 sono mamme con figli minori. Tra di loro, 4 su 5 hanno figli con meno di cinque anni: sono le mamme che, dovendosi prendere cura dei bimbi più piccoli, hanno rinunciato alla loro occupazione o sono state espulse dal mercato del lavoro.
La Provincia di Trento – spiega piazza Dante – è in prima linea da anni nel supporto alla maternità e il Rapporto di Save the Children conferma e premia questo impegno assegnandole il primo posto nella categoria dei “Servizi”.
I servizi che offre la Provincia autonoma di Trento alle madri sono molteplici: si va dagli incentivi economici nell’area della conciliazione famiglia-lavoro, all’Assegno di natalità per il secondo e terzo anno di vita dei figli, dai Buoni di servizio del Fondo sociale europeo al servizio baby sitting offerto e gestito dall’Agenzia del Lavoro.
Altro esempio virtuoso è la certificazione Family Audit, che ha introdotto in oltre 300 aziende italiane, di cui 182 trentine, percorsi di armonizzazione dei tempi di vita con quelli di lavoro dei dipendenti delle aziende con risultati tangibili: telelavoro e smart working, nidi aziendali, orari flessibili in entrata e uscita, banca delle ore, premio natalità, congedi parentali, convenzioni con enti erogatori di servizi territoriali per i dipendenti e i loro figli.
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