Trento, aumentano i casi di mobbing: le richieste allo sportello provinciale di supporto ai lavoratori crescono del 53%
Il mobbing preoccupa particolarmente, con 80 casi su 167 totali. Da sottolineare anche le problematiche per donne al rientro dalla maternità, flessibilità e precarietà del lavoro
TRENTO. Sono aumentati del 53% rispetto all’anno precedente i casi di sportello legale e di orientamento dei lavoratori trattati dal consigliere di parità della Provincia di Trento, Matteo Borzaga.
I motivi sarebbero principalmente due: da un lato l'aver incardinato l'istituto nel 2022 presso il Consiglio provinciale ha conferito all'ufficio maggiore visibilità e dunque facilitato l'accesso al servizio, dall'altro il crescente ricorso alla consulenza è indicativa di un aumentato e sempre più diffuso disagio con un peggioramento generale delle condizioni lavorative di lavoratrici e lavoratori.
Le tematiche prevalenti sono la conciliazione famiglia-lavoro e altri problemi organizzativi, in particolare per le donne al rientro dalla maternità. Altri aspetti controversi sono la flessibilità e la precarietà del mercato del lavoro, soprattutto per le lavoratrici in materia di part-time involontario e il disagio lavorativo e mobbing (con un'incidenza di questa casistica misurata in ben 80 casi sul totale, pari a 167).
C'è da dire, che spesso l'attività del consigliere di parità, si svolge in affiancamento a quella dei sindacati o dei legali ai quali ha fatto ricorso il lavoratore prima di chiedere la sua consulenza. Si decide insieme come procedere, sempre nel pieno rispetto delle esigenze delle parti, con l'obiettivo di raggiungere una mediazione serena e, in estrema ratio, di accedere almeno ai benefici della Naspi.
Accanto a questo impegno prevalente, il consigliere di parità ha svolto nel 2023 una serie di attività di informazione e di sensibilizzazione, tra cui spiccano i "Percorsi tra nascita e lavoro" in collaborazione con la Fondazione Demarchi, la collaborazione con l'associazione "Lotus - Oltre il Tumore al Seno".