la mobilitazione

Trasporto pubblico, personale in sciopero in Trentino il 14 gennaio

Venerdì personale viaggiante e di biglietteria si fermerà dalla 11 alle 15. Il nodo? Il (mancato) rinnovo del contratto



TRENTO. La protesta proclamata unitariamente in tutta Italia da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl, scatta anche in Trentino dopo l'ennesimo tentativo di bloccare il rinnovo del contratto nazionale degli autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre 2017.

Così parlano i sindacati che annunciano la mobilitazione per venerdì 14 gennaio, quando anche in provincia di Trento il personale viaggiante (autobus e treni locali) e quello delle biglietterie si ferma dalle 11 alle 15.

Gli addetti agli impianti fissi, all'officina e gli impiegati scioperano le ultime quattro ore del turno.

"La trattativa per il rinnovo è stata avviata e sospesa prima dell'inizio della pandemia. A giugno del 2021, dopo tre scioperi, si è finalmente giunti alla firma di un accordo ponte che ha riconosciuto una "una tantum" per il triennio 2018-2020.

Da lì sarebbe dovuto ripartire il confronto per costruire finalmente risposte concrete sull'aspetto economico e salariale.

A fronte, però, di un atteggiamento provocatorio e pregiudiziale delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, emerso chiaramente nel corso della trattativa - come confermano anche i segretari provinciali Franco Pinna per Filt Cgil, Massimo Mazzurana per Fit Cisl, Nicola Petrolli per Uiltrasporti e Paolo Saltori per Faisa Cisal - il tavolo negoziale non ha portato a nessuna soluzione condivisa e di fronte alla continua indisponibilità ad affrontare il nodo salariale e normativo, se non limitatamente alla questione ferie, i sindacati in accordo con i lavoratori hanno avviato la mobilitazione.

"È giunto il momento di affrontare con serietà le questioni legate al rinnovo del contratto e il miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali di una categoria che da sempre responsabilmente, in qualsiasi condizione, svolge un servizio pubblico essenziale, garantendo il diritto alla mobilità dei cittadini. Un impegno mai venuto meno nemmeno in questi due anni difficilissimi", concludono i quattro segretari.













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