Trasportatori trentini in ginocchio per il caro gasolio
Cresce la preoccupazione degli autotrasportatori per l’aumento incontrollato del costo del gasolio che contribuisce ad aggravare un settore già in crisi da anni
TRENTO. Cresce la preoccupazione degli autotrasportatori per l'aumento del costo del gasolio che contribuisce ad aggravare un settore già in crisi da anni. Le sigle maggiormente rappresentative degli autotrasportatori trentini - si legge in una nota - Associazione Artigiani, Fai-Contrasporto e Confindustria Trento lanciano l'ennesimo grido di allarme per bocca dei loro presidenti Roberto Bellini, degli autotrasportatori di Associazione Artigiani, Andrea Pellegrini, di Fai-Conftrasporto e Andrea Gottardi, degli autotrasportatori industriali.
"Stiamo ancora aspettando che vengano definiti i codici tributo per fruire dei benefici dati da un accordo Governo-Associazioni a marzo - dicono i tre presidenti -. I benefici dell'accordo dovevano peraltro supportare il settore per l'aumentato costo del gasolio da ottobre 2021 a metà marzo 2022 e da marzo in poi il gasolio ha continuato ad aumentare.
Se continua così si rischia il blocco del sistema.
Per un'impresa di autotrasporto il costo del carburante incide per oltre il 30% sui costi di gestione, cui vanno aggiunti gli aumenti di tutte le altre materie prime come gomme e ricambi. È una tempesta perfetta - concludono -, perché gli aiuti stanziati a marzo, che ancora non arrivano e non si sa quando arriveranno, sono comunque stati assorbiti dal continuo aumento di carburante e di altri materiali".
Alcuni numeri: l’80% delle merci in Italia avviene con il trasporto su gomma; più 28% costo del gasolio dal 2021 (costo medio nel 2021 - 1.48€); più 400% aumento dell’additivo AdBlue che utilizzano i veicoli per abbattere l’inquinamento; più 30% costo acquisto camion nuovo (nella maggior parte dei casi con consegna prevista dopo 1 anno); più 57% costo pneumatici, che sono di difficile reperimento.