l’inchiesta

Traffico di anabolizzanti, sette arresti del Nas di Trento

L’indagine era stata avviata dopo la scoperta di casi di tumore su giovani sportivi



TRENTO. Per traffico di sostanze anabolizzanti i carabinieri del Nas di Trento hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare, tra Roma (due in carcere e uno ai domiciliari), Milano (tre in carcere) e Bolzano (uno in carcere).

I provvedimenti cautelari sono stati emessi nei confronti di cittadini italiani, tra cui una donna. Gli anabolizzanti venivano spediti in tutta Italia. Durante una perquisizione è stato scoperto a Milano un deposito con più di 2.000 confezioni di anabolizzanti per un valore di vendita stimato intorno ai 100.000 euro.

L'indagine è partita da Bolzano a seguito della scoperta che alcuni giovani sportivi erano affetti da particolari tumori, risultati specificatamente collegati all'uso di sostanze anabolizzanti.

L'indagine per traffico di sostanze anabolizzanti che ha portato a sette arresti a Roma, Milano e Bolzano, condotta dai carabinieri del Nas di Trento, ha visto come principale indagato un bodybuilder e personal trainer della provincia di Bolzano che lavorava nella palestra frequentata dai giovani sportivi affetti da particolari tumori collegati all'uso di sostanze anabolizzanti.

Smantellato un traffico di anabolizzanti in regione: i dettagli dell'indagine

Per traffico di sostanze anabolizzanti i carabinieri del Nas di Trento hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare, tra Roma (due in carcere e uno ai domiciliari), Milano (tre in carcere) e Bolzano (uno in carcere). Ecco come il tenente collonnello Piermarco Borettaz, Comandante reparto operativo di Bolzano, e il maggiore Federico Silvestri, comandante dei NAS di Trento, raccontano la complessa indagine.

L'uomo prendeva le ordinazioni dai clienti e ordinava per loro gli anabolizzanti, facendoli arrivare come fermo posta presso una grossa catena di spedizioni. Sia il nome del destinatario sia il nome del mittente del pacco erano falsi, in modo tale da non permetterne il riconoscimento.

I militari del Nas sono riusciti a risalire anche a un collaboratore del bodybuilder bolzanino, denunciandolo a piede libero in concorso. I pacchi partivano da una coppia di Roma che ogni giorno si recava all'ufficio spedizioni e inviava materiale in tutta Italia (tra cui anche Bolzano), avvalendosi della complicità del titolare del negozio. Dopo il sequestro dei primi pacchi diretti a Bolzano da parte del Nas di Trento, si è scoperto che le spedizioni verso il capoluogo altoatesino venivano inviate non più da Roma, ma da Milano.

Nel frattempo le spedizioni da Roma si erano spostate su un altro canale, coinvolgendo un altro soggetto, poi identificato e denunciato in concorso insieme ai suoi due collaboratori. Ogni mese da ciascun "centro di spedizioni" partivano circa 250 pacchi, con un introito dal valore stimato tra i 55.000 e i 65.000 euro.













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