Tonina: «312 posti nei dormitori». Ma centinaia di richiedenti asilo sono in strada
Dopo le proteste dei giorni scorsi a Trento, l’assessore provinciale fa il punto su tutti gli interventi messi in campo a Trento e Rovereto. Nessun cenno ai migranti richiedenti protezione internazionale
LA PROTESTA “Al freddo 400 persone”
L’EMERGENZA In Clarina il dormitorio temporaneo per i migranti
TRENTO. «La rete di accoglienza per persone senza dimora in Trentino arriva fino a 312 posti di letto presso i dormitori notturni presenti sulle città di Trento e Rovereto, alcuni dei quali riservati all’accoglienza di donne, e gestiti da soggetti del terzo settore attivi nell’ambito. L’ambito della Bassa soglia, con l’attenzione alle persone che vivono in strada, è aperto tutto l’anno, con servizi sia notturni che diurni, a cui si affiancano anche servizi di intervento e prossimità nei territori tramite le due Unità di strada presenti una a Trento e una a Rovereto, cha avvicinano le persone offrendo ascolto, supporto nelle necessità e orientamento ai servizi». Lo scrive in un lungo comunicato l’assessore provinciale alle politiche sociali Mario Tonina, che fa il punto sugli interventi messi in campo: «La Provincia e i Comuni di Trento e Rovereto collaborano nella programmazione e gestione dei servizi con i soggetti attivi nel settore, attraverso incontri periodici del Tavolo inclusione sociale».
“Operare in Bassa soglia - sottolinea l'assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina - significa riservare alle persone che chiedono aiuto attenzione e accompagnamento nel loro intero percorso di vita, cercando di comprendere i fenomeni che li interessano e i loro cambiamenti. Per farlo al meglio è fondamentale la collaborazione fra gli enti pubblici e i soggetti del terzo settore, per rispondere il più possibile a bisogni essenziali e offrire percorsi di autonomia, nel rispetto delle persone. A tutti gli operatori e volontari va un particolare riconoscimento e apprezzamento per il loro servizio quotidiano a supporto delle persone presenti sul nostro territorio".
La Provincia ricorda che «l’accoglienza ordinaria, compresa quella attivata nel periodo invernale, raggiunge la quota di 228 posti letto a cui si aggiungono 6 posti riservati a persone senza dimora con condizioni di bisogno sanitario. In presenza di emergenze o di condizioni meteo di particolare allerta è previsto inoltre un ulteriore incremento temporaneo di posti letto per la durata dell’emergenza, attraverso un piano attivato in collaborazione con la Protezione civile e con i Comuni (di 78 posti letto in occasione dell’ultima attivazione ad inizio dicembre)».
Quello a cui Tonina però non fa alcun cenno è l’emergenza dei migranti richiedenti protezione internazionale, che non trovano posto nei dormitori. «Nel nostro territorio, una persona ci mette dai quattro ai sette mesi per vedere riconosciuta la propria richiesta di diritto alla protezione internazionale. In questo lasso di tempo si trova abbandonata in strada, nonostante la normativa preveda l'accesso al sistema di garanzia per i richiedenti asilo in dieci giorni. La Provincia nel tempo ha inoltre ridotto i posti letto per l'accoglienza a 700, quando, in base alle nostre stime, ce ne dovrebbero essere almeno 1.100", ha denunciato il portavoce dell’Assemblea Antirazzista Stefano Bleggi durante le proteste dei giorni scorsi dopo la chiusura del dormitorio di emergenza che era stato aperto in Clarina da Comune e Croce Rossa.