Tim: in Trentino la mobilitazione contro il rischio esuberi
I lavoratori sono oltre 400 solo in Trentino Alto Adige. I sindacati contro il “modello spezzatino”
TRENTO. Mobilitazione anche in Trentino contro il "modello spezzatino" ipotizzato per il futuro di Tim.
La contropartita potrebbe essere pesantissima sull'occupazione. Ne sono convinti i sindacati che in attesa di incontrare il presidente Draghi hanno convocato per oggi, 23 febbraio, una giornata di sciopero in tutta Italia.
Lo sciopero - sottolineano i sindacati - non è l'unica azione di mobilitazione.
Sono già stati sospesi tutti gli straordinari fino al 2 marzo, data in cui il consiglio di amministrazione di Tim potrebbe approvare il piano industriale che porterebbe allo smembramento del Gruppo.
In gioco il futuro delle sue 42.000 lavoratrici e lavoratori, oltre 400 solo in Trentino Alto Adige, a cui si aggiungono tutti gli addetti delle società che operano negli appalti (istallazioni telefoniche, call center, information tecnology).
"L'ipotesi di scorporo e cessione della rete che di fatto il cda non ha mai escluso è sbagliata e dannosa perché pregiudica il futuro di uno degli asset strategici del nostro Paese", commentano Norma Marighetti, Bianca Catapano e Maurizio Franchi che seguono Tim in regione.