Sindacati e Acli contro la giunta Fugatti: «Miope imporre i 10 anni di residenza per il sostegno alle famiglie»
«Non ci sono più dubbi – dicono – è chiara la volontà di discriminare i cittadini stranieri»
TRENTO. "Non ci sono più dubbi: la volontà di discriminare i cittadini stranieri, compresi i bambini che nascono in Trentino da mamme e papà extracomunitari, è la cifra politica di questa Giunta e di questa maggioranza provinciale.
Non si spiega altrimenti la scelta ostinata e miope di continuare ad imporre i dieci anni di residenza per accedere alle misure di sostegno alle famiglie, assunta dalla quarta commissione del Consiglio provinciale".
Lo affermano - in una nota congiunta - i segretari di Cgil, Cisl, Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, assieme al presidente delle Acli trentine, Luca Oliver.
"Nessuno ha intenzione di trasformare il Trentino nella terra dei bonus per tutti come vorrebbe far credere la propaganda leghista: questa è una questione di civiltà, perché non si fanno differenze tra bambini già dalla culla, ma anche di lungimiranza politica. Non favorire processi di integrazione mina la coesione sociale della nostra comunità e il prezzo, per tutti, sarà altissimo", scrivono gli esponenti delle organizzazioni sindacali. (ANSA). KAP