Coronavirus

Sindacati contro la giunta: "Triste primato del Trentino nell'eccesso di mortalità, Fugatti ha fallito"

Cgil, Cisl e Uil chiedono all’esecutivo un cambio di marcia sia sul fronte sanitario che su quello economico



TRENTO. Coronavirus, per i sindacati non bisogna ripetere oggi gli errori dell'autunno. Sul fronte sanitario e su quello economico la Giunta Fugatti, a loro giudizio, ha fallito. I dati Istat sull'eccesso di mortalità in Trentino negli ultimi tre mesi del 2020, spiegano, regalano alla nostra provincia un triste primato. Siamo infatti il territorio con l'aumento di decessi maggiore di tutta Italia rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. In pratica il Trentino conta ben il 65% di persone decedute in più della media. Una dato drammatico anche in termini assoluti visto che si tratta di circa 900 decessi, poco meno di tutti gli abitanti di Sagron Mis, Palù del Fersina, Castel Condino, Massimeno, Vignola Falesina e Cavizzana messi assieme.

"Sono numeri drammatici e per certi versi annunciati - scrivono in una nota i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Per questo la Giunta provinciale e i vertici dell'Azienda sanitaria debbono dare spiegazioni chiare. Infatti negli ultimi tre mesi dell'anno l'epidemia da Coronavirus è dilagata in Trentino tanto che abbiamo raggiunto livelli di contagio fino a 900 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitati per diverse settimane. Tutto questo ha provocato il sovraccarico degli ospedali che fino a gennaio hanno dovuto gestire centinaia di pazienti in reparti Covid rallentando così le attività di cura e prevenzione rivolte a migliaia di altri pazienti malati di patologie diverse, dai tumori alle cardiopatie. Ora si dovrà analizzare, dati alla mano e alla luce del sole, la relazione tra mortalità in eccesso che in Trentino è seconda solo alla Lombardia nell'intero 2020, e la gestione della pandemia da parte delle istituzioni dell'Autonomia".

I sindacati ricordano che proprio in quei mesi, insieme agli ordini delle professioni sanitarie, chiedevano maggiore trasparenza nei dati del contagio e per questo venivano accusati dal presidente Fugatti di fare politica. Dati che, sottolineano, non sono ma stati forniti ufficialmente e che sono diventati pubblici solo grazie al lavoro della stampa locale, dimostrando che le statistiche ufficiali erano del tutto sottostimate.

"Non eravamo noi - polemizzano i sindacalisti - a fare politica. Ci preoccupavamo invece della salute pubblica. Ora questi prima dati sull'impatto sanitario della pandemia in Trentino, insieme a quelli economici e sociali con un Pil in caduta di oltre l'11%, con meno 32mila assunzioni nel 2020 e il blocco del turismo fino a Pasqua che rischia di mettere in ginocchio il settore terziario sul Garda con altre 10mila assunzioni in forse tra marzo e aprile, testimoniano il fallimento della Giunta Fugatti".

Ora che siamo entrati in una nuova drammatica fase della pandemia, i sindacati chiedono alla Giunta di non ripetere gli stessi errori di questo autunno. "Grazie ai vaccini potremo davvero vedere la luce in fondo al tunnel. Ma ora il Covid, con quasi 400 nuovi casi ogni 100mila abitanti, sta tornando a riempire le terapie intensive e sovraccaricando gli ospedali, con il personale stremato da un anno di trincea. Servano misure per ridurre il contagio in maniera drastica e garantire la piena efficienza dei nostri ospedali. Altre regioni guidate dal centrodestra, dal Friuli al Piemonte passando per la Lombardia, hanno assunto scelte impopolari ma utili a frenare l'avanzata delle varianti. In Trentino invece nulla, nel silenzio dei vertici sanitari dell'Apss che si stanno assumendo ancora una volta responsabilità davvero gravi".













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