magistratura

Separazione delle carriere, l’Anm del Trentino Alto Adige dice no alla riforma

La protesta: «Irreparabile perdita del bagaglio di conoscenze e della unitaria cultura della giurisdizione»



BOLZANO. La giunta distrettuale del Trentino - Alto Adige dell'Associazione nazionale magistrati interviene, con un comunicato, nel dibattito sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.

"L'intervento governativo non può rappresentare altro che il preludio ad una cesura radicale fra i due ordini, che sarà demandata inevitabilmente alla legge ordinaria, chiamata a ridefinire l'ordinamento giudiziario nel suo complesso: concorsi di accesso separati, con inevitabile aggravio di oneri finanziari ed organizzativi; distinte formazioni iniziali e permanenti, con irreparabile perdita del bagaglio di conoscenze e della unitaria cultura della giurisdizione che hanno reso sinora il Pubblico Ministero attore primario, non già avversatore, della cultura del contraddittorio e del giusto processo; consigli superiori distinti, ove la rispettiva autonomia rappresenta una pericolosa anticipazione dell'attrazione della pubblica accusa sotto l'egemonia del potere esecutivo, inquinando l'imparzialità dell'inquirente nella ricerca della prova, anche a favore dell'imputato, e riducendolo a mero portatore di un interesse di parte, in un'ottica persecutoria e competitiva del processo penale. Con la prospettiva di una radicale delegittimazione della magistratura agli occhi della pubblica opinione - aggiunge l'Anm regionale - si introduce una forma di democrazia diretta distante dallo spirito costituzionale. Una separazione delle carriere di facciata. Un ddl che nel complesso, oltre a presentare diversi e rilevanti dubbi di costituzionalità, rischia di alterare profondamente il bilanciamento fra poteri dello stato e lascia aperta la strada ad una preoccupante deriva autoritaria. Ci chiediamo se il legislatore conosca le ragioni che hanno spinto i nostri Padri Costituenti a realizzare un equilibrato assetto costituzionale che preveda l'indefettibilità dell'autogoverno della magistratura".













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