Sebastiani (Cnr): «Il Trentino per evitare la zona gialla deve aumentare la capienza dei reparti»
Per il matematico nei reparti ordinari si è poco sotto al 15% e le rianimazioni sono circa al 16,5 per cento
TRENTO. Calabria e provincia autonoma di Trento sono attualmente le regioni/province autonome con i valori già oltre le soglie previste per la zona gialla o a un passo da lì.
Quasi certamente, Trento potrebbe scongiurare l'ingresso in zona gialla solo aumentando la capienza dei reparti ordinari e delle terapie intensive.
Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Per quanto riguarda i ricoveri, "in Calabria quelli nei reparti ordinari crescono linearmente con un valore attuale pari a circa il 17%. Negli ultimi sette giorni la curva delle terapie intensive è stata sotto la soglia del 10% solo in un giorno e mostra un trend di stasi attorno a un valore pari a circa il 10.5%. La Calabria - rileva Sebastiani - ha quindi i numeri da zona gialla".
Nella provincia autonoma di Trento, "il 9 dicembre si è rilevato un salto del 2% per i reparti ordinari (già in crescita), ora di poco sotto al 15%, e un salto ancora più grande negli ultimi tre giorni, del 7.5% circa, per le terapie intensive che sono ora a circa il 16.5%.
Si auspica - dice il matematico - l'aumento della capienza dei reparti ospedalieri per scongiurare l'imminente superamento dei limiti per la zona gialla".
Nella provincia autonoma di Bolzano "la curva dell'occupazione di pazienti Covid-19 nei reparti ordinari è in stasi da circa 10 giorni attorno a un valore pari a circa il 19%, mentre quella delle terapie intensive è in crescita lineare con un valore attuale pari a circa il 18%".