Sanità, i lavoratori no vax contro i sindacati
L'appello via social. Il Gruppo Uniamoci venerdì in piazza contro i rappresentanti dei lavoratori. Venti infermieri si rifiutano di tornare in ospedale
TRENTO. I contestatori contestati. "Voi sindacati non avete aiutato i cittadini a cui è stato tolto il diritto al lavoro e allora noi vi contestiamo nel giorno della vostra contestazione". Suona più o meno così l'appello via social fatto da Laura Tondini, di "Uniamoci", il gruppo che ha raccolto il malcontento di chi si è opposto all'obbligo vaccinale e al Greenpass.
Venerdì, in occasione del presidio di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fenalt e Nursing Up, viene proposta una contromanifestazione. C'è fermento nel mondo di chi ha criticato le "misure di contenimento del virus", in particolar modo in ambito ospedaliero. E fra gli infermieri che si sono opposti al vaccino anti Covid e al lasciapassare verde c'è chi ora vuole ritardare il rientro al lavoro. Si tratterebbe di una ventina di infermieri. Laura Tondini conferma: «Sì certo, più che altro perché sono spaventati dal clima di odio creato dalle dichiarazioni di chi ai vertici dovrebbe essere super partes. La maggior parte sono tornati al lavoro, sono stanchi di tutto e sembra una tregua questa concessa dal governo; però ce ne sono una ventina che hanno fatto ricorso a queste tecniche di protesta».
Intanto sui social gira il video appello di Uniamoci: «Sono Laura Tondini di Uniamoci - dice davanti alla videocamera del proprio cellulare - Chiamo ad una contromanifestazione venerdì a Trento, alle ore 14, perché si trovano i sindacati confederali per le questioni legate alla sanità. Ecco loro non hanno proprio nessuna voce in capitolo, non hanno niente da dire, non devono dire niente, perché è una vergogna come si sono comportati. Non hanno tutelato i lavoratori, soprattutto quelli del settore sanitario, in tutti questi anni di pandemia (e per la verità avrei qualcosa da dire anche sul prima) e quindi "chiamata alla contromanifestazione". Seguiranno dettagli. Vi aspettiamo tutti, perché farci prendere per il c... da loro non è accettabile».