Salvini a Trento: “Presto andrò al Brennero, stop ai blocchi”
Annunciati “200 miliardi da mettere a terra nei prossimi dieci anni” tra strade, autostrade e ferrovie, mentre il viceministro Edoardo Rixi annuncia la richiesta di una procedura di infrazione Ue contro Vienna
TRENTO. L'Italia presenterà all'Unione europea la richiesta di una procedura di infrazione nei confronti dell'Austria" per le condizioni che sono state messe ai trasporti attraverso il Brennero.
Lo ha ribadito Edoardo Rixi, viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile, spiegando come anni di "mancata progettazione" e "tensioni geopolitiche" comportano dei "problemi ai valichi alpini".
Prosegue così il braccio di ferro con Viena per le limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti adottate in Austria. Dopo l'annuncio di un ricorso alla Corte di giustizia dell'Unione europea, il vicepremier Matteo Salvini ha reso nota l'intenzione di visitare il Brennero per promuovere "la libera circolazione di uomini e merci".
A Trento per il lancio del tour "L'Italia dei sì", il ministro delle infrastrutture e dei trasporti è tornato sulla vicenda, specificando come non si intenda più "subire blocchi dei traffici, che poi comportano un danno economico e un danno ambientale".
Negli ultimi anni, l'Austria ha adottato delle politiche particolarmente restrittive nei confronti dei tir che transitano dall'Italia alla Germania attraverso il valico del Brennero, per ragioni ambientali. Da anni le associazioni del settore degli autotrasporti chiedono al governo di portare la questione all'attenzione delle istituzioni europee. Lo scorso giugno Salvini aveva chiesto l'intervento della Commissione europea, a cui si è unito anche il ministro dei trasporti tedesco, Volker Wissing. La visita al Brennero, prevista per la prossima settimana, è quindi l'ultimo atto di una vicenda annosa.
Qualche giorno fa Salvini aveva spiegato che il Mit, in collaborazione con Palazzo Chigi, sta lavorando ad un dossier da presentare alla Corte di giustizia Ue. "Riteniamo che l'Austria stia infrangendo normative, regolamenti e trattati per fare concorrenza sleale", aveva detto il vicepremier in quell'occasione. Da Trento, Salvini è tornato anche a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina. "L'opera - ha detto - costerà non più di 12 miliardi, quindi meno della metà di quello che è costato fino ad oggi il reddito di cittadinanza e un decimo di ciò che è costato il superbonus edilizio. Però, a differenza del reddito di cittadinanza, rimarrà lì a lungo e servirà allo sviluppo dell'intero Paese".
A quanto precisato, l'obiettivo è che "ci sia nella legge di bilancio, come investimento, tutta la copertura fino alla fine dei lavori dell'opera". Per il vicepremier, il Ponte sullo Stretto porterà nuovo lavoro nel Mediterraneo, che dovrà tornare ad essere "un mare di cultura, di scambi, di economia". Salvini è intervenuto poi sul tema della circonvallazione ferroviaria di Trento, ribandendo la volontà di proseguire con i lavori fino al completamento dell'opera, e sul rinnovo della concessione dell'A22, evidenziando il proposito di "chiuderla il prima possibile".