gioco d’azzardo

Sale gioco lontane dai “luoghi sensibili”, in Trentino dopo 7 anni dalla legge si va verso una nuova proroga

Il 12 agosto prevista l’entrata in vigore della norma del 2015. Ma i gestori chiedono uno slittamento: «Comparto in crisi, 80% dei punti vendita chiusi». L’assessore Failoni: «Soluzione nell’assestamento di bilancio»



TRENTO. La legge trentina è del 2015: prevede che le sale gioco debbano essere distanti almeno 300 metri dai luoghi di incontro di giovani e anziani. Un modo per disincentivare il gioco d’azzardo. Una legge fortemente sostenuta dalle associazioni come Ama che si occupa delle dipendenze, anche dal gioco. 

Legge da sempre osteggiata invece dai gestori delle sale gioco che ora – a un mese dall’entrata in vigore (prevista il 12 agosto 2022) – chiedono alla Provincia un’ulteriore proroga.

In Quarta commissione del consiglio provinciale, presieduta da Claudio Cia (Fdi), si è svolta oggi pomeriggio (6 luglio) l’audizione del Sapar, l’associazione nazionale gestori gioco di Stato e ancora una volta il tema è stato quello del termine del 12 agosto, fissato dalle legge provinciale 13 del 2015 qui, dopo il quale le sale di gioco dovranno essere ad almeno 300 metri dai luoghi sensibili, come scuole, centri anziani o giovanili o luoghi di culto.

Domenico Distante, presidente nazionale Sapar ha ricordato che il settore ha subito 13 mesi di lockdown e sta per affrontare un intervento di riordino da parte del governo. Non a caso, ha detto ancora, le concessioni sono state prorogate perché si è in attesa di una normativa quadro nazionale. Nel frattempo, ha continuato Distante, regioni e comuni hanno fatto le scelte più disparate e in molti casi stanno tornando suoi loro passi. Quindi, in attesa di una legge quadro, il presidente di Sapa ha chiesto una nuova proroga della scadenza del 12 agosto o una revisione della legge provinciale. Federico Alberini, che presiede la Sapar del Trentino, ha aggiunto che la con la legge provinciale 13 nel settore del gioco il numero degli operatori si è dimezzato e in seguito alla norma sulle distanze minime dai punti sensibili è stato chiuso l’80% dei punti vendita. Centinaia di lavoratori hanno perso il lavoro e il comparto è quasi sparito in silenzio.

Un settore, ha ricordato Alberini, che ha sempre lavorato rispettando le regole e che negli anni scorsi ha fatto emergere il gioco illegale. Oggi, ha aggiunto, va garantito il diritto al lavoro e all’impresa perché ormai da anni il comparto è in una situazione di insicurezza che non permette di fare investimenti e pesa sul personale costretto a lavorare nella precarietà. Alberini ha ricordato, infine, che si sta parlando di gioco lecito e controllato direttamente dallo Stato e che vede impegnate imprese serie alcune delle quali da 50 anni.

Paolo Zanella (Futura) ha ricordato che siamo al settimo anno dall’introduzione della legge e quindi gli operatori avrebbero potuto organizzarsi. La Giunta, ha continuato, probabilmente concederà la proroga, ma non si può dimenticare che allontanare le sale dai luoghi di incontro di giovani e anziani serve a contenere il gioco patologico.

Mara Dalzocchio, capogruppo dalla Lega, ha detto di comprendere l’intervento del Sapar perché la questione è delicata e implica problemi molto seri. L’esponente leghista ha chiesto, inoltre, se ci sono segnali di un incremento del gioco illegale. Mentre Claudio Cia ha ricordato che il proibizionismo rischia di creare problemi ancora più gravi e che in Parlamento, in queste ore, si sta discutendo il testo unico sul gioco. Quindi, ha concluso, non si può distruggere un settore che ha già perso cento posti. Lavoratori che, nonostante le promesse dei sindacati, non hanno ancora trovato una nuova occupazione.

L’assessore Roberto Failoni ha ricordato che il sottosegretario Freni (Mef) ha inviato una lettera al presidente della Regione Friuli – Venezia Giulia, Fedriga con la quale ha reso noto che il Governo vuole intervenire a breve sul gioco. C’è, ha aggiunto l’assessore, questa spada di Damocle di agosto, ma la Giunta troverà una soluzione nell’assestamento. Distante ha ricordato chiudendo il suo intervento che nei bar, nei tabacchini e sugli smartphone si gioca come e quanto di vuole e spesso con apparecchi irregolari, mentre si demonizza l’attività delle sale che viene svolta con mezzi legali. Il gioco controllato, ha aggiunto Alberini, è sempre più sano di quello non controllato e illegale la cui crescita non fa notizia.













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