Rsa trentine, dall’1 maggio via libera alle visite dei familiari
Approvate le linee guida che regolamento l'accesso alle case di riposo: dal primo maggio ci sarà la possibilità di riabbracciare il proprio caro, senza barriere come le stanze degli abbracci, rispettando le precauzioni di fondo
TRENTO. Sono state approvate dall’assessorato provinciale alla salute, congiuntamente con Apss, Spes e Upipa, le Linee guida che regolamentano le visite dei familiari agli ospiti delle Rsa. Dal prossimo primo maggio, infatti, ci sarà la possibilità di riabbracciare il proprio caro, senza barriere come quelle delle stanze degli abbracci, sempre rispettando alcune precauzioni di fondo, come il fatto di indossare sempre per i visitatori la mascherina Ffp2 e di igienizzarsi le mani.
Le nuove regole, in vigore da questo sabato, prevedono una distinzione tra familiare vaccinato e familiare non vaccinato che accede alla Rsa. Entrambe le categorie di visitatori dovranno indossare la mascherina Ffp2 e igienizzarsi le mani se incontrano il proprio caro sia all’esterno sia all’interno della struttura. Il familiare non vaccinato, se intende visitare il proprio caro all’interno della Rsa, deve poter esibire in più un test antigenico rapido negativo al Covid non antecedente alle 48 ore dalla visita. Per “familiare vaccinato”, in questo specifico contesto, si intende sia il soggetto che abbia completato il ciclo vaccinale (con due dosi) sia il soggetto che abbia effettuato solo la prima dose di vaccinazione (per tutte le tipologie di vaccino attualmente disponibili); anche il soggetto guarito da meno di 90 giorni dal tampone diagnostico è assimilabile alla persona vaccinata con ciclo vaccinale completo.
“C’è grande soddisfazione e felicità nel poter ripristinare le visite, è un atto che ve nell’ottica di un parziale ritorno alla normalità, dovuto anche al fatto che la grande maggioranza degli ospiti e degli operatori delle Rsa sono vaccinati – sottolinea l’assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana -. Si tratta di una novità che ci fa guardare con maggior fiducia al futuro e che almeno in parte restituisce un po’ di normalità a una parte della comunità trentina come gli anziani che ha pagato un prezzo altissimo in questa pandemia”.
Ad oggi è stata somministrata la vaccinazione anti-Covid al 92% dei residenti nelle Rsa trentine (l’84% di essi ha anche ricevuto la seconda dose quando prevista). Questi numeri sommati alle persone guarite da meno di tre mesi dalla diagnosi iniziale consentono di giungere ad una protezione immunitaria pressoché totale tra gli ospiti delle Rsa trentine. Da settimane i casi di ospiti positivi al Covid sono sporadici e non si sono più registrati casi di malattia in forma grave. Inoltre, anche molti operatori (circa l’80%) sono stati vaccinati. In considerazione di tale situazione, è arrivata la decisione di riaprire le Rsa alle visite dei familiari.