Rsa, in Trentino sono una dozzina gli infermieri sospesi perché non vaccinati
L’Apss ha messo a disposizione una lista di 13 professionisti che potranno essere contattati da Upipa e Spes in caso di situazioni critiche
TRENTO. Nuovo confronto questa mattina (8 settembre) sugli operatori sanitari non vaccinati delle Rsa tra Provincia autonoma, attraverso l’assessore alla salute e i vertici del Dipartimento della salute, Apss, i vertici di Spes e Upipa.
Nell’incontro è stato tracciato un bilancio della situazione del personale all’interno delle Rsa, dopo l’invio della prima tranche di lettere di sospensione agli operatori sanitari che non erano ancora vaccinati.
Tra i dati emersi, il fatto che le sospensioni effettive di infermieri sono state una dozzina, ossia meno delle circa 70 preventivate inizialmente.
Il personale sospeso è distribuito in modo omogeneo nelle varie Rsa: anche per questo motivo, a oggi non sono pervenute al tavolo tecnico per la gestione delle situazioni critiche delle singole Rsa segnalazioni di criticità di personale collegate alle sospensioni di operatori sanitari non vaccinati.
L’assessore alla salute ha comunque ribadito che il tavolo tecnico rimane aperto e che la situazione del personale delle Rsa, in accordo con Upipa e Spes, viene costantemente monitorata.
Per avere un numero di infermieri che possa intervenire in casi di carenze, l’Apss, ha spiegato il dottor Enrico Nava, direttore dell'Unità operativa di supporto Rsa, ha messo a disposizione una lista di 13 professionisti che potranno essere contattati da Upipa e Spes per sondarne la disponibilità.
Proposta che è stata accolta positivamente dai vertici degli enti gestori delle Rsa. Al termine dell’incontro si è deciso di ritrovarsi la prossima settimana per un aggiornamento della situazione nelle Rsa.