Via Dante, le panchine sono già da riparare
Zenatti (Progetto Città): «Sono costate 1733 euro al metro, ora le liste in legno si staccano per il caldo»
ROVERETO . Al primo caldo, hanno cominciato già a staccarsi. Sono le liste in legno che adornano le nuovissime panchine di via Dante. Negli ultimi giorni le liste in legno hanno cominciato in alcuni punti a perdere aderenza con le panche, ed è un vero peccato, vista la particolare ricercatezza di stile delle sedute. Un peccato, che però fa storcere il naso a molti, visti anche i costi dell'opera a carico del Comune. La causa del distacco sembrerebbe il diverso comportamento dei materiali alle alte temperature: la base in metallo ha una diversa dilatazione rispetto al legno. Un primo isolato episodio si era verificato poco dopo la posa delle panche, subito ripristinato; ora il problema pare più diffuso. Marco Zenatti (Progetto Città) ha depositato un'interrogazione in cui rimarca i costi. «Per i lavori di arredo inerenti la riqualificazione di Via Dante l’amministrazione ha corrisposto la cifra totale di oltre 84 mila euro (comprensiva di progettazione, quasi 7 mila, dei lavori in acciaio e legno, quasi 40 mila, e dei lavori in massello di pietra d’Istria, 37 mila euro. La lunghezza totale delle panche è di 48,8 metri - calcola Zenatti - di cui 19,2 per le panche in pietra d’Istria e 29,6 per quelle in legno acciaio. Il costo medio per metro lineare risulta di 1733 euro». E ora queste costose panche si scollano già. «Numerose liste di legno che le ricoprono si stanno “scollando” dal sottofondo metallico, risultando così causa di pericolo per chi volesse fruirne, ma soprattutto un precoce inammissibile deterioramento e alterazione della propria funzionalità», rimarca Zenatti. Di solito i problemi si presentano con l'inverno e gli effetti del gelo - disgelo: qui sembra essere bastato un po' di caldo. Zenatti chiede ragione del disguido, se le panche verranno sistemate e se il Comune vorrà rivalersi su chi le ha costruite. «L'assessore sosteneva che sono uniche al mondo - conclude sarcastico - forse lo saranno anche per la loro brevissima durata». (m.s.)