IN CONSIGLIO 

«Su Laba, Comune superficiale» 

Zenatti a Valduga: la scuola non è accreditata da Miur e Provincia



ROVERETO. Il sindaco Francesco Valduga non era in aula martedì, ma la sua risposta al consigliere Marco Zenatti in merito alla Laba Trentino Srl era già stata depositata da alcuni giorni. E Zenatti, per nulla soddisfatto della risposta, ha replicato con durezza accusando la giunta di aver condotto i rapporti con Laba «con assoluta superficialità». E in consiglio ha ricostruito l’intera vicenda, a partire dalla richiesta di Laba Trentino Srl al Comune circa gli spazi inutilizzati al terzo piano di palazzo Todeschi, che risale al marzo 2017, dove Laba intendeva realizzare corsi di design e grafica. Già all’epoca, nella delibera, era spiegato che Laba Trentino Srl, con sede ad Arco, è un distaccamento di Laba Brescia - che in effetti è un istituto privato ma accreditato dal Ministero dell’università e della ricerca - ma che erano state attivate le pratiche per diventare un ente autonomo e indipendente. A questo punto però mancavano i presupposti di spendibilità per l’eventuale diploma, e il Comune sosteneva che l’iter burocratico per l’accreditamento al Miur e alla Provincia era stato già avviato. Ma si tratta di un falso, osserva Zenatti, poiché l’iter era stato avviato parecchi mesi più tardi, a fine marzo 2018, e non si è ancora concluso. Anche i lavori di sbarrieramento al terzo piano di palazzo Todeschi sono ancora fermi. Nel frattempo, Laba Trentino ha trovato sede a San Giorgio, dove doveva avviare i propri corsi, ma a quanto consta al consigliere di Progetto Città, che aveva effettuato delle ricerche specifiche, l’amministratore unico di Laba Trentino Roberto Dolzanelli è stato nel frattempo condannato dal tribunale di Trento a risarcire 628.854 euro a un socio della Laba, e in conseguenza di ciò la sua carica è stata revocata (infatti nella risposta il sindaco ammette che ora il referente è tal Paolo Giovanazzi) e le sue quote di Laba sottoposte a sequestro conservativo. In sostanza, per Zenatti è stata un’imperdonabile leggerezza l’aver concesso spazi e strutture per la formazione a un soggetto privato tuttora non accreditato nel campo, benché Valduga affermi che l’iter sarebbe avviato a conclusione positiva.













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