Rurale, primo trimestre con il segno più 

Dati positivi da gennaio a marzo, e con la fusione la banca diverrà Cassa di Rovereto e Vallagarina



ROVERETO . La Cassa Rurale di Rovereto, che si sta avviando all’assemblea dei soci il 5 maggio al palazzetto dello sport di via Piamarta, può sommare ai buoni risultati conseguiti con il bilancio 2017 un trend positivo registrato nel primo trimestre. È la prima volta che accade da parecchi anni ed è un altro segnale che il percorso di risanamento inaugurato ormai due anni fa dal consiglio d’amministrazione presieduto da Geremia Gios sta dando i frutti sperati. «In base a questi ultimi dati - commenta Gios - raggiungiamo gli obiettivi fissati due anni fa con circa un anno di anticipo. Quello che ci eravamo prefissati di fare, l’abbiamo già fatto» dice il presidente raggiante.

Nel 2016 le condizioni del maggior istituto di credito della città erano disastrose: la Rurale chiuse il bilancio con circa 25 milioni di euro di passivo e le prospettive in quel momento erano tutt’altro che rosee. Il cambio al vertice, con la vittoria di Gios, ha imposto una sterzata all’insegna del contenimento e della razionalizzazione delle spese e degli investimenti sull’economia locale, per sostenere un territorio in forte difficoltà, pur mantenendo una stretta vigilanza sulla concessione del credito e sul rischio ad esso correlato. A rimarcare l’attenzione al territorio, quando verrà perfezionata la fusione per incorporazione con Lizzana e l’Alta Vallagarina, per la quale Gios si sta battendo (era una mossa obbligata due anni fa, ma con l’attuale assetto normativo rappresenta invece una scelta, «un’opportunità» secondo Gios) non scomparirà il nome di Rovereto dal nuovo istituto di credito. Che prenderà anzi la denominazione di Cassa Rurale di Rovereto e della Vallagarina, contentando anche i più campanilisti. «La fusione per incorporazione nella Rurale Alta Vallagarina è un aspetto tecnico - spiega Gios - , che non condiziona la scelta del nome».













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