Rovereto, al Polo Meccatronica a pochi metri dalle stampanti 3d l’orto biologico di Villa Maria
Ad averne cura sono 14 ragazzi con disabilità: l’orto, interamente sbarrierato sarà aperto al pubblico, avrà una superficie di 7 mila metri quadrati e confinerà con un parco di aceri e faggi.
ROVERETO. Da oggi l’inclusione sociale “si coltiva” anche in Polo Meccatronica. Su un terreno incolto di 7 mila metri quadrati, nella parte nord-ovest dell’hub 4.0 di Trentino Sviluppo a Rovereto, a pochi metri da stampanti 3D, braccia robotiche e microscopi laser, arriva “Mi coltivo”, l’orto biologico della cooperativa sociale Villa Maria di Calliano.
Ad averne cura sono 14 ragazzi con disabilità tra i 21 e i 45 anni, accompagnati da due educatori, un perito agrario ed una psicologa, e da un gruppo di volontari in agricoltura sociale e volontari tecnici agricoli. L’orto, interamente sbarrierato per favorire l’accesso alle persone con difficoltà motorie, sarà aperto al pubblico, avrà una superficie di 7 mila metri quadrati e digraderà verso via Unione in un parco di aceri e faggi.
Ultimate entro fine marzo le operazioni di preparazione e concimazione del terreno, verranno piantate le cipolle e poi ancora patate, zucchine, pomodori e altri prodotti orticoli a ciclo breve.
Per Trentino Sviluppo si tratta di un’occasione per curare i propri spazi verdi comuni in un modo nuovo, sostituendo il classico appalto di servizi con un progetto sperimentale di utilità sociale.
Professionalizzazione, passione, affetto e senso di appartenenza. Sono questi – oltre a zappe, carriole, decespugliatori e sementi – gli ingredienti base del progetto “Mi Coltivo” che da oggi, mercoledì 24 marzo, arriva in Polo Meccatronica.
Grazie ad una partnership con la cooperativa sociale Villa Maria di Calliano – ideatrice dell’iniziativa – l’hub hi-tech di Trentino Sviluppo avrà infatti il suo orto biologico, ricavato dalla rigenerazione di un terreno incolto di circa 7 mila metri quadrati tra il laboratorio ProM Facility, lo stabilimento Bonfiglioli e via Unione.
Proprio sul confine tra il terreno agricolo e il quartiere di San Giorgio, verrà piantumato un parco di aceri e faggi, liberamente fruibile dai cittadini. Anche l’orto – interamente sbarrierato per favorire l’accesso di chi ha difficoltà motorie, completo di prato e tettoia ad uso relax o area didattica – sarà aperto al pubblico e potrà essere utilizzato dalle imprese del polo per le attività di formazione e team building.
«La ciclicità della natura e i suoi ritmi scanditi – spiegano gli educatori referenti del progetto Maurizio Passerini e Valentina Brentari – ci permettono di proporre ai ragazzi mansioni sempre diverse a seconda della stagione e anche di scorporare ogni lavoro in più sottocompiti in modo da permettere a tutti, anche a chi ha una mobilità particolarmente ridotta, di rendersi utile e avere soddisfazione». Ultimate entro la fine di marzo le operazioni di preparazione e concimazione del terreno, verranno piantate l
e cipolle e poi ancora patate, zucchine, pomodori, insalata e altri ortaggi a ciclo breve. «In realtà – spiega il perito agrario e volontario Emilio Dalponte – abbiamo suddiviso la superficie coltivabile in quattro orti, due polivalenti, uno per le patate e uno dove pianteremo leguminose per il sovescio, ovvero piante pensate per migliorare la struttura del terreno e farlo diventare a sua volta, l’anno prossimo, un ottimo orto polivalente». L’orto sociale resterà attivo da marzo a novembre. Il 60% dei prodotti raccolti andrà alle 10 comunità alloggio della Cooperativa Sociale Villa Maria, mentre il restante 40% sarà destinato al mercato esterno, anch’esso gestito dai ragazzi con l’aiuto degli educatori.