Rossi e Olivi sorpresi: «I patti erano altri» 

Presidente e assessore: l’azienda doveva confrontarsi con la Provincia prima di adottare misure simili



ROVERETO . La riunione tra azienda e sindacato era finita da un quarto d’ora quando l’ufficio stampa della Provincia ha battuto la dichiarazione del presidente Ugo Rossi e dell’assessore all’industria e vicepresidente Alessandro Olivi. I quali erano già stati informati dell’esito dell’incontro, e dell’addio al posto di lavoro per quattro dipendenti, licenziati a partire da oggi. «La decisione di Aquaspace - commentano Rossi e Olivi - ci coglie di sorpresa. I lavoratori non devono essere gravati del peso di questa situazione. L'annuncio di Aquaspace al sindacato del licenziamento, con decorrenza immediata di quattro dipendenti, come effetto del fermo degli impianti aziendali dovuto all'inchiesta giudiziaria in corso, ci coglie di sorpresa. I patti erano altri: come Provincia avevamo manifestato il nostro pieno impegno a contribuire a una positiva e rapida soluzione della vicenda, al tempo stesso ponendo in atto eventuali misure che consentissero di “alleviare” gli sforzi economici che l'azienda sta sopportando a seguito del sequestro dell'impianto di depurazione. Avevamo chiesto però all'azienda di confrontarsi con la Provincia prima di ipotizzare misure che potessero nuocere ai dipendenti coinvolti. Ci adopereremo affinché i patti vengano rispettati e affinché i lavoratori non debbano essere gravati del peso di questa situazione». Quanto peso politico abbia la sorpresa di Rossi e Olivi, è difficile da valutare: la giunta provinciale è di fatto già in “semestre bianco” e il caso di Aquaspace, seppur mettendo in luce un ruolo quanto meno rude della proprietà - considerato che nessuno dei dipendenti ha responsabilità dirette nei problemi dell’azienda -, non è rapportabile a quello di altri gruppi che, al contrario di Aquafil e dell’industriale Giulio Bonazzi, dalla Provincia hanno riscosso nel tempo fior di contributi. (gi.l.)













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