Referendum, ok solo per i Lavini 

Vergnano: il sindaco ha accelerato su viale Trento, ma sbagliò anche il Comitato



ROVERETO . Il Comitato dei Garanti dei referendum comunali si è espresso in via definitiva, bocciando due su tre le proposte di consultazione popolare inoltrate dal Comitato promotore. In particolare, i due quesiti respinti sono quelli relativi al parco alla Pista e viale Trento, e Paolo Vergnano del M5S si esprime sul risultato. «Essendo i due quesiti relativi a lavori messi in opera dal comune durante l’analisi dei Garanti, questi chiedevano di citare un “espresso riferimento agli atti vincolanti adottati e alle obbligazioni assunte nei confronti di terzi da parte del Comune” e “garantire la piena consapevolezza nell’elettore circa le conseguenze, anche di natura patrimoniale, derivanti dall’esito della consultazione”». I quesiti erano dunque stati modificati, ma per il Comitato giudicante non era bastato. La motivazione della bocciatura, aggiunge Vergnano «è nei tempi e nelle scelte politiche. Il Comitato dei Garanti si è trovato di fronte a una serie di 3 quesiti referendari depositati il 01/12/2017 e alcune delibere che ne avrebbero modificato gli assetti approvate dopo il deposito. Ha quindi optato una scelta di sicurezza amministrativa piuttosto che cercare di far formulare a un comitato di cittadini un quesito più aderente alle loro aspettative. Ma questo è avvenuto anche per l’insensibilità politica della Giunta nei confronti di un istituto democratico come il referendum, insensibilità che ha evidenziato approvando delibere in netto contrasto con la richiesta di partecipazione. La “scusa” della perdita dei finanziamenti è la classica foglia di fico che si pone davanti a un problema inesistente. La riqualificazione di Viale Trento sarebbe potuta partire dalla realizzazione del parco Tobia, mentre i lavori del parco alla Pista avrebbero potuto interessare inizialmente i campi da rifare invece dell’abbattimento degli alberi». La Giunta ha invece «deliberatamente scelto di iniziare dai lavori che sarebbero stati oggetto di decisione popolare. Lo dico senza possibilità di replica, in quanto i quesiti sono, per Statuto, indirizzati al sindaco il quale non può dichiarare di non esserne stato a conoscenza». Vergnano ritiene dunque la condotta del sindaco «disdicevole nei confronti degli assessori e dei dirigenti del Comune che non hanno potuto esprimersi o consigliare sulle possibili opzioni». Ma esiste anche un altro soggetto «che deve prendersi le proprie responsabilità»: secondo Vergnano il Comitato Salviamo gli Alberi di Viale Trento sbagliò a rifiutare la proposta a settembre, ritardando i tempi. Tuttavia rimane un terzo referendum ammesso, quello che permetterà ai roveretani di decidere se rendere i Lavini nella loro totalità una Riserva comunale. Ma ora servono oltre 1800 firme per permettere la votazione.













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