Prima escape room in città è dedicata all’archeologia 

Il progetto è dei giovani di Energie Alternative, che ora stanno cercando un luogo vuoto da riutilizzare. Domani un seminario sul tema all’ex Manifattura



ROVERETO . Sta per arrivare la prima escape room a Rovereto: sarà dedicata all'archeologia e al territorio di Rovereto. Probabilmente aprirà i battenti nel corso della prossima primavera, al gruppo che la gestirà manca solo da definire il luogo fisico, tra le opzioni possibili. Ma l'escape room - che è un gioco, dove si viene chiusi in una stanza e, risolvendo una serie di enigmi, si deve uscirne - è quasi solo un pretesto per un progetto più grande, che vivrà domani uno dei suoi momenti conclusivi, con un seminario alla Manifattura sul riuso degli spazi vuoti. Era centrato su questo il progetto, sostenuto dal Piano giovani di Rovereto e condotto dall'associazione Energie Alternative: l'obiettivo era creare un gruppo di ragazze e ragazzi che si occupasse della escape room, dando nuovo senso ad uno dei tanti spazi vuoti presenti a Rovereto. Sono due i fenomeni, comuni un po' dappertutto, da cui i giovani di Energie Alternative, sono partiti: il bisogno di tanti loro coetanei di trovarsi un'attività lavorativa (principale o di integrazione) e il riempire uno dei tanti "buchi" che ci sono nei nostri spazi urbani. Solo a Rovereto l'elenco sarebbe lunghissimo: ex Catasto, ex Sait via del Ben, ex Cral a Sacco, ex Peterlini, ex mangimificio di Sant'Ilario, il carcere, ex Gil... «Volevamo creare un gruppo di giovani interessati non necessariamente alla escape room, quanto all'imprenditorialità in generale - spiega Federica Gerosa - siamo partiti con incontri formativi su business plan, fund raising, aspetti giuridici, informatica e altro ancora. Abbiamo raccolto un buon interesse, formando un gruppo di una decina di giovani, che si sono divisi in vari settori di competenza». La escape room è una forma di attività, da cui i gestori possono ricavare un'entrata; in questo periodo il nuovo gruppo sta lavorando alla forma giuridica da assumere. Il gruppo ha condiviso una collaborazione con la escape room già presente a Trento, Fuga. Prima della fine dell'anno parteciperà anche a degli incontri formativi con artigiani, che daranno loro qualche dritta su come fare certi lavori, utili per gli allestimenti della futura escape room. Il gruppo, oltre a gestire la nascente escape room, pensa di proporre il gioco anche all'esterno, soprattutto per le scuole, sfruttando gli enigmi basati sulla conoscenza di Rovereto e della sua storia. Ma conta anche di aprire una riflessione. «Vogliamo spingere non solo a rigenerare spazi vuoti e non utilizzati - aggiunge Alice Zenatti - ma anche aiutare i giovani a mettersi assieme, a creare associazioni o gruppi, comunità, anche con attività con cui si possano sostenere, oltre che fare comunità». La conferenza sulla "rigenerazione degli spazi per la comunità" si terrà sabato alle 15 alla Manifattura; ci saranno esperti dell'Urban Center di Bologna, sarà l'occasione per presentare il progetto di escape room. E, perché no, anche di coinvolgere nuove persone nel progetto. (m.s.)

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