Per espandersi occhi sull’area dell’ex Siric 

La necessità di nuovi spazi spinge l’azienda a guardare al terreno vicino, bloccato da un documento



ROVERETO . Appena partita, la Mariani è già in crisi. Ma non di commesse, anzi, il vero problema per l’azienda appena insediatasi in via del Garda è la sua necessità di espandersi: per corrispondere alla crescente domanda, il gruppo Omr ha bisogno di nuove superfici produttive, e in fretta. E a questo proposito, sta guardando giusto al di là del proprio recinto. Mariani Spa potrebbe inglobare l’area Siric, ancora bloccata da un cavillo documentale, una dichiarazione di avvenuta bonifica che il Comune annuncia ormai da anni come imminente, ma che ancora manca sulla scrivania del curatore fallimentare di Siric, Lelio Boldrini. Il quale non attende altro che l’ok del Comune per mettere sul mercato il compendio industriale che fu di Fernando Zadra, scomparso di recente. Quella della Siric è un’area di alto pregio commerciale e industriale (sono già parecchie le aziende che se ne sono interessate, tra le quali il colosso francese Leroy Merlin), ma vale solo se risulta bonificata. Tutte queste difficoltà sono ben note anche all’assessore Alessandro Olivi, che assicura: «Faremo il possibile per superare anche questo problema». L’esigenza primaria del gruppo è però la celerità, e va capito se ciò sia compatibile con le sorti dell’area ex Siric. Omr (Officine meccaniche rezzatesi), che controlla Mariani, è un gruppo internazionale che conta oltre 3 mila dipendenti nel mondo e un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Il core business di Omr è la componentistica per autovetture, veicoli industriali e mezzi movimento terra. I principali clienti sono Ferrari, Fiat Chrysler e VW -Audi, Mercedes, Bmw, General Motors, Ford, Renault, Peugeot, Iveco, John Deer, Dana, Caterpillar, Rotax, Piaggio, Same e CNH. Omr conta su 10 stabilimenti in Italia (4 in Emilia Romagna, 3 in Lombardia, 1 in Piemonte, 1 in Trentino e 1 in Abruzzo) e 7 all’estero (3 in Brasile, 1 in Nordamerica, 1 in Marocco, 1 in Cina e 1 in India). «Abbiamo assunto altre 50 persone, ma le nostre prospettive sono di crescere ancora - ha spiegato il presidente del gruppo, Marco Bonometti - . Qui produciamo bracci carreggiata per Dana e i fuoristrada, ma anche coppe olio per Alfa, Chrysler, General Motor, Maserati, portando prodotti innovativi che hanno fatto alzare il livello tecnologico dell'azienda. Stiamo avendo importanti opportunità sul mercato mondiale e vorremmo riversarle sempre più anche in Trentino».















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