«Molti ritardi, ci rimette l’ente pubblico» 

Il curatore fallimentare Boldrini: lungaggini assurde, il fallimento è stato dichiarato dieci anni fa



ROVERETO. «Che volete che vi dica? Quando la Siric è fallita avevo 75 anni, ora veleggio verso gli 85 e mi auguro di concludere questa vicenda prima di lasciare questo mondo». Con il consueto humor nero da toscano, Lelio Boldrini accoglie l’ennesima dilazione sui termini per la consegna dell’area industriale di via del Garda. «Mi avevano assicurato febbraio dello scorso anno. Poi giugno, poi fine anno, poi gennaio. L’ultimo termine che mi hanno dato all’Ufficio tecnico del Comune è febbraio, ma siamo agli sgoccioli e non ho avuto finora novità. Mi pare un’assurdità - spiega, sfogandosi -, aspettare così tanto tempo mentre l’ente pubblico è il primo ad aver interesse che l’area venga venduta, recuperando così la liquidità che andrebbe, se non a sanare, perlomeno a ridurre il debito della proprietà verso Provincia e Comune». Zadra infatti deve pagare i costi della bonifica fin qui condotta, ma essendo incapiente, il Comune deve attaccarsi alla vendita post-fallimento per recuperare un credito altrimenti inesigibile. «Gli acquirenti ci sarebbero, l’area è considerata interessante dal punto di vista commerciale, per la bella posizione, ma nessuno la compera se sulla carta risulta inquinata. E poi più tempo passa - spiega Boldrini - più si sommano oneri di prededuzione che vanno a intaccare la cifra di vendita. Insomma, aspettare non giova, per primo all’ente pubblico. Il paradosso è che è lo stesso ente pubblico, in questo caso l’Adep, a causare un ritardo. Il quale a sua volta si va ad accumulare ai molti ritardi già patiti in questi anni». Boldrini non lo dice, forse per scaramanzia, ma quell’area l’avrebbe venduta da un pezzo se avesse avuto un certificato di avvenuta bonifica. Quello che invece l’anziano curatore fallimentare aspetta da anni, e finora invano. (gi.l.)













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